Nel mio nuovo romanzo “La naturaesposta” io e il protagonista “coincidiamo nel sentimento diessere non credenti però non atei. Perché l’ateo è colui cheesclude la divinità anche dalla vita degli altri. Invece il noncredente esclude la divinità solo dalla propria vita”. Lo hadetto lo scrittore Erri De Luca ai microfoni di ‘Terza pagina’,l’approfondimento culturale del Tg2000, il telegiornale diTv2000.”La divinità – ha spiegato lo scrittore – esiste nelle personeche sanno rivolgersi, hanno un rapporto e un’intimità con Dio. Lepossono dare del ‘tu’ nelle preghiere, dove con la divinità ci siscambia il pronome ‘tu’. Padre Nostro che ‘sei’ nei cieli e nonche ‘siete’ nei cieli.
C’è un rapporto diretto”.”Ho visto tanti cattolici agire – ha raccontato Erri De Luca -durante gli anni della guerra in Bosnia. In quel periodo lifrequentavo di più perché facevo l’autista dei loro convogli. Liho visti agire in questa energia e in questo rivolgimento direttoalla divinità che in loro era un moltiplicatore di potenza, unacapacità di efficienza”.Erri De Luca ha inoltre rivelato di aver “scoperto” il timoredell’amore “leggendo la scrittura sacra, non lo sapevo prima, sidice del timor di Dio. Questo non significa che Dio ti prende ascappellotti e t’incombe qualche catastrofe. E’ il timore di nonavere più un rapporto con Dio. Il timore di Abramo è quello dinon sentire più Dio”.Nel romanzo ‘La natura esposta’, ha concluso lo scrittore, emerge”una Chiesa nuova che cerca di tornare alle sue origini. Siamocontemporanei del tentativo di questo Papa nuovo: tornare alleorigini del messaggio cristiano, quello più impegnativo neiconfronti della specie umana e della fraternità”.