Per Michele Emiliano la rincorsa alla segreteria del Pd sembra un calvario, almeno nella tornata dedicata agli iscritti. Deve arrivare al 5%dei tesserati, altrimenti sarà estromesso dai gazebo del 30 aprile. Gli ultimi dati informali che circolano tra i candidati, però, raccontano di una gara difficilissima per il governatore: è fermo al 2,82%, 1.034 voti in tutto. Guida Matteo Renzi, con il 69,9% (25.703), insegue Andrea Orlando con il 27,28% (10.031). Per evitare una clamorosa squalifica, Emiliano ha bisogno in tutto di 13 mila tesserati. Urge una rimonta, anche se al momento “in casa” sono soprattutto spine. “Io non ho militarizzato nulla, neanche in Puglia – spiega a sera – È interesse del Pd fare un vero congresso, io comunque non credo che avremo difficoltà a raggiungere il quorum”.