In Calabria cresce la febbre della politica in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio. Anche il movimento delle sardine prova di influire sull’ agenda politico-sociale. I sostenitori ispirati da Mattia Santori discutono di sanità, risorse pubbliche e sicurezza. Ma rifiutano ogni forma di populismo. Molte però le differenze con l’Emilia Romagna, dove si vota anche per le regionali e dove il movimento è nato. Caduto nel vuoto l’appello all’unità ha lanciato da Jasmine Cristallo contro Salvini e i suoi alleati. In Calabria le sardine hanno scelto di non fare campagna elettorale per nessun candidato. E per il 26 gennaio il messaggio forte è quello di non lasciar vincere l’astensionismo.

Per quanto riguarda le liste rimane ancora il dubbio su quella “10 idee per la Calabria” a sostegno del candidato del centrosinistra Pippo Callipo, che potrebbe essere esclusa a causa di un mancato documento. Il timore in queste ore prende piede, tanto che il principale rappresentante della lista, il docente universitario Domenico Gattuso, ha diffuso una nota per ribadire che “a parte gli intoppi burocratici, il nostro impegno politico rimane immutato”. I quattro candidati alla presidenza (Francesco Aiello, Carlo Tansi, Pippo Callipo e Jole Santelli) hanno presentato in tutto, nelle tre circoscrizioni calabresi, 38 liste con 9 candidati per il nord, 8 per il centro e 7 per il sud. Per il sistema elettorale calabrese non è previsto il ballottaggio. I consiglieri da eleggere sono 30 più Il seggio del presidente della giunta.