Ha preso la carne e una confezione di salumi dallo scaffale al supermercato per fame: Ignazio è povero. Ha 49 anni. E’ successo a Tommaso Natale, vicino Palermo. Ignazio era un cliente abituale in quel supermercato, non è un ladro seriale e i problemi economici l’hanno costretto a prendere quelle cose da mangiare senza pagarle. All’uscita del supermercato l’allarme ha iniziato a suonare e così è stato preso con la refurtiva per un totale di 7 euro.
La mortificazione del povero Ignazio è stata enorme considerato che lì lo conoscevano, ma la fame e la miseria l’hanno avuta vinta. Oggi è stato condannato a un mese e dieci giorni di carcere, pena sospesa e multa da cento euro. Furto con destrezza, questo il capo di accusa. L’avv. Carla Garofalo che assiste Ignazio ha invocato per il suo assistito “lo stato di necessità”, nella speranza che i giudici abbiano clemenza per un altro povero che combatte ogni giorno per la sua sopravvivenza.
“Ho accettato di seguire questo caso e di difendere questa persona, dichiara l’avvocato, perché mi interessava l’aspetto sociale di questa vicenda: è assurdo, infatti, mettere in moto la macchina della giustizia per una vicenda del genere. Ed è un caso che deve far riflettere sui tempi e sui metodi della giustizia, di un sistema irrazionale che fa acqua da molte parti, certo non per colpa dei magistrati, ma per il modo con cui, talvolta, viene applicata la legge. Tantissimi sono, infatti, i processi che si accumulano e le persone in attesa di giudizio e poi, d’un tratto ci si trova di fronte a casi simili, davanti ai quali ciascuno di noi dovrebbe fermarsi e riflettere”.