Questa mattina – martedì 27 maggio – ero presente al Consiglio comunale che si è tenuto a Frattamaggiore. Nonostante l’orario proibitivo per la gente normale che lavora o studia ( ore 10.00! ) c’erano tante persone preoccupate per la faccenda dei forni crematori – attenzione: al plurale, sono due, non uno – che dovrebbero essere costruiti nel Consorzio cimiteriale di Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano. Ho potuto ascoltare tanti consiglieri esprimersi CONTRO detta costruzione e motivare intelligentemente le loro contrarietà.
Sono stato fortemente sorpreso, però, dall’ apprendere che la maggior parte di essi era stata tenuta quasi all’oscuro di questo progetto. Naturalmente non ho motivi per dubitare dell’ onestà e della serietà della loro parola. La sorpresa, però, è aumentata di più quando il sindaco di Frattamaggiore ha ribadito che quei consiglieri non stessero dicendo il vero. La stessa cosa varrebbe anche per il sindaco di Frattaminore che si disse all’oscuro della vera portata del progetto.
Ora se una persona nel parlare non dice il vero, è logico che stia dicendo il falso. Il che sarebbe veramente inquietante e doloroso. Naturalmente non ho motivi per dubitare dell’ onestà e della serietà della parola del sindaco di Frattamaggiore. Per quanto mi è dato capire, trattandosi di galantuomini seriamente impegnati nella tutela del territorio e delle persone loro affidate, sono portato a pensare che ci sia stata tra loro una pessima modalità di comunicazione.
Un fatto è certo: si sta democraticamente e civilissimamente discutendo dei forni crematori solo grazie ai nostri volontari che hanno portato l’ attenzione pubblica a informarsi e chiedere spiegazioni. Sarebbe, dunque, bello se le amministrazioni locali dicessero loro almeno un “ grazie”. Vedremo come andrà a finire. Ho buoni motivi per credere che non se ne farà niente.
Se ho capito bene le persone dei nostri tre paesi interessati che chiederebbero di essere cremate si aggirano ogni anno sulla sessantina. I forni che stavano per essere costruiti ne dovrebbero bruciare almeno duemila. Il servizio, dunque, andrebbe ben al di là delle richieste della nostra gente.
Inutile ribadire che diciamo NO AI FORNI CREMATORI non per motivi ideologici ma solo perché il nostro cimitero sorge a quattro passi dalle civili abitazioni, dalle scuole, dalle pizzerie e dalle salumerie. Occorre, secondo noi, un progetto di ampio respiro. Un respiro regionale. Per il bene, la sicurezza, la concordia, la serenità di tutti.