“Il programma Garanzia Giovani che abbiamo sottoscritto con le istituzioni, le associazioni datoriali e il sistema scolastico e’ un contributo importante per dare risposta ai 400mila ragazzi campani che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi. Ma da solo non basta. E’ necessario rendere prioritari tutti gli interventi utili a favorire investimenti al Sud e garantire cosi’ nuove opportunita’ occupazionali”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, secondo il quale occorre anche “invertire la tendenza, segnalata dai dati Istat diffusi dallo Svimez, che vede i nostri territori svuotarsi gradualmente per la crescente fuga dei ragazzi dal Mezzogiorno, in cerca di lavoro altrove”. “La Campania – sottolinea Enza Sanseverino, responsabile del dipartimento regionale Cgil Mercato del lavoro – assieme a Lombardia e Toscana e’ tra le prime regioni d’Italia a mettere un piedi un progetto cosi’ ambizioso per dare una possibilita’ ai cosiddetti ‘neet’, un fenomeno purtroppo molto presente dalle nostre parti”. Secondo una elaborazione della Cgil Campania, i ‘neet’ di eta’ compresa tra i 15 ed i 24 anni sono 9.400 in provincia di Avellino (4.900 maschi e 4.500 femmine), 6.800 a Benevento (4.000 maschi e 2.800 femmine), 36.100 a Caserta (19.600 maschi e 16.500 femmine), 139.200 a Napoli (73.000 maschi e 66.200 femmine), 32.800 a Salerno (15.800 maschi e 17.000 femmine). I dati particolareggiati raccolti dalla Cgil sul fenomeno dei ‘neet’ saranno presentati pubblicamente nei primi giorni di maggio. “Le procedure telematiche previste dal programma – spiega Sanseverino – rappresentano una garanzia per tenere fuori dal meccanismo gli intermediari. I ragazzi infatti potranno trovare ogni informazione utile nelle sedi della Cgil diffuse sul territorio e gestire singolarmente il loro rapporto con l’interlocutore. Il nostro impegno per una comunicazione capillare partira’ ovviamente dai quartieri dove il disagio giovanile e’ piu’ forte”. “La nostra regione – aggiunge Tavella – e’ quella dove l’investimento previsto e’ il piu’ consistente, con 200 milioni stanziati dalla Regione e 450 da altre fonti. Vigileremo affinche’ queste risorse siano utilizzate in maniera trasparente. In particolare nelle aree a rischio, dove il contesto sociale e’ di forte disagio. Le nostre strutture saranno in prima linea per garantire a tutti i ragazzi le stesse possibilita’ e sconfiggere ogni forma di corsia preferenziale per l’accesso al lavoro”. (ANSA).