La corsa delle tariffe non si fermera’ nel 2014, quando, nel complesso tra nazionali e locali, aumenteranno del 3%, ben oltre il doppio dell’inflazione attesa. Stime di Unioncamere, che guardando invece all’anno appena concluso evidenzia come piu’ di altre siano aumentate le tariffe per acqua e rifiuti. A novembre 2013, rispetto allo stesso mese di un anno prima, le tariffe del servizio idrico integrato solo volate al +7.4% in media nazionale, e quelle dei rifiuti urbani hanno visto un rialzo ancora piu’ ampio, in media del +7.9% tendenziale. A fronte di una inflazione media 2013 “decisamente moderata”, contenuta a +1,2%, e’ ben piu’ alta l’inflazione tariffaria che per lo scorso anno, stima Unioncamere, “si avvia a registrare un aumento medio superiore al 4%”. Secondo i dati rilevati ad ottobre rispetto ad un anno prima le tariffe pubbliche nazionali sono aumentate in media del 3,8%, e quelle locali del +4,1%. “Per rilanciare i consumi e accompagnare i segnali di ripresa dell’economia”, commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, “e’ indispensabile rallentare la corsa di tasse e tariffe, a cominciare da quelle locali. I tanti, piccoli mercati protetti che ancora resistono riducono il potere d’acquisto di famiglie e imprese e sono un freno alla ripresa. Serve piu’ trasparenza della pubblica amministrazione per capire i meccanismi di formazione dei prezzi a livello locale e far si’ che questi possano incentivare i comportamenti piu’ virtuosi e penalizzare quelli piu’ nocivi”. Per il presidente di Unioncamere, “l’uso intelligente delle tariffe di certi servizi puo’ rivelarsi una leva importante per uno sviluppo locale piu’ equo e sostenibile. A condizione di far crescere le capacita’ di monitoraggio e di gestione da parte dei comuni”. Mentre volano le tariffe, rileva l’analisi di Unioncamere, “i beni di consumo scambiati sul mercato mostrano dinamiche tendenziali molto piu’ contenute: +2% i beni alimentari ad esclusione del fresco e solo +0,5% per quelli non alimentari”. Dopo la corsa delle tariffe nel 2013, “il quadro restera’ simile anche nel 2014”: la stima di una crescita media complessiva del 3% e’ “un dato di gran lunga superiore rispetto alla crescita attesa nel livello medio generale dei prezzi”; Per Unioncamere “l’inflazione generale dovrebbe confermarsi all’1,2%, in conseguenza di un vistoso cedimento dei prezzi dell’alimentare (da +2,4 a +1,3%) e solo di un lieve recupero di quelli dei beni non alimentari (dallo 0,5% del 2013 ad un poco incoraggiante 1%). Relativamente stabili intorno alla media generale (+1,3% nel 2013 e +1,4% il prossimo anno) i prezzi dei servizi di mercato; in ulteriore calo (-1,5%) l’energia”.