Per mantenere le 24 sedi regionali dislocate in tutta Italia la Rai spende 2 milioni l’anno. A questi vanno aggiunti altri 2 milioni e 17mila euro per curare le aree verdi. Solo per rifare il manto dei campi da tennis del centro sportivo Rai di Tor di Quinto a Roma ne ha pagati 34mila. Per far mangiare i suoi 13mila dipendenti il servizio pubblico ha messo sul tavolo 45 milioni di euro. Per farli spostare, tra auto nere e noleggi con conducente, ne spende altri 4. La vigilanza, sorveglianza, prevenzione incendi e la reception per il centro di produzione di Milano costano 9,5 milioni di euro, per Torino si spendono 5,5 milioni, per Napoli idem. Il gas costa 3,12 milioni, l’energia elettrica 21,6, l’Osservatorio pubblicità 1,2 milioni, la scansione di foto e negativi 400 mila euro, la fornitura di pile alcaline 135 mila euro, la fornitura di saponi, carta igienica e altri prodotti per l’igiene 110.169 euro, le buste intestate Rai 79.736 euro. Infine ci sono bandi per «reclutare bagnini come avviene in uno stabilimento balneare» (lo ha vinto Acqueitalia S.r.l per 56.338 euro), e un altro per «monitorare la presenza femminile nei propri programmi» affidato alla società Cares al prezzo di 48.675 euro.