pompei

Uno dei patrimoni dell’Unesco, tra i più preziosi e ammirati nel mondo, è finito sotto osservazione non certo per la sua bellezza, ma a causa di crolli e furti che si sono verificati negli ultimi tempi. L’incuria e l’abbandono dell’area archeologica, non bastavano a destare preoccupazione. La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia ha infatti segnalato il 18 marzo che una porzione di affresco era stato portato via dalla Casa di Nettuno nei giorni precedenti, questo furto però non rappresenta un caso isolato. Un altro pezzo era stato portato via dagli Scavi di Pompei e poi fortunatamente spedito alla Soprintendenza in forma anonima. Il 20 marzo la Soprintendenza ha dovuto denunciare un altro drammatico episodio, il crollo di una porzione di muro di una domus della Regio V. L’ultimo cedimento risale a questa mattina, venerdì 21 marzo, anche se il soprintendente Massimo Osanna ha dichiarato che quest’ultimo non era di “rilevanza archeologica”.

Dall’inizio del mese di marzo altre due segnalazioni sono state presentate in merito a cedimenti di parti di affreschi o pareti all’interno dell’area archeologica. Altri crolli hanno interessato il Tempio di Apollo e una zona nei pressi di un’antica bottega. Il problema principale degli Scavi è che sono numerose le aree di alta criticità. Si tratta cioè di zone che rischiano, a causa dell’abbandono in cui versano, di continuare a deteriorarsi. Intanto dal Ministero dei Beni culturali sono scattate delle misure di emergenza. Per la messa in sicurezza del Sito infatti saranno inviati vigilantes privati a supporto dei custodi degli Scavi.