Corruzione, truffa, falso in atto pubblico per la creazione di fondi neri e la gestione di appalti pubblici truccati. Con queste accuse la Guardia di Finanza di Napoli ha arresto il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borrielo. Trasferiti in carcere anche altri due indagati, Massimo Balsamo e Antonio Balsamo, entrambi. Agli arresti domiciliari Ciro Balsamo, Francesco Poeti e Virgilio Poeti. Secondo gli inquirenti, una ditta, la ‘fratelli Balsamo srl’, che si occupa di trasporto e smaltimento di rifiuti, veniva favorita dall’attivita’ illecita del sindaco.
Ciro Borriello, 60 anni compiuti lo scorso mese di febbraio, e’ stato rieletto sindaco di Torre del Greco (Napoli) nel giugno del 2014 con una coalizione di centrodestra, superando al ballottaggio il candidato del centrosinistra e attuale consigliere regionale del Pd, Loredana Raia. Impegnato attivamente in politica dal 1993 (anno della prima elezione a consigliere comunale nella sua citta’, risultando il piu’ votato in assoluto nella lista della Democrazia Cristiana), Borriello e’ medico chirurgo con specializzazione in chirurgia estetica e ha ricoperto numerosi incarichi di natura politica, tra i quali quello di consigliere provinciale di Napoli e deputato con Forza Italia. Eletto per la prima volta sindaco nel 2007 (con una anomala coalizione che vedeva assieme Forza Italia, Alleanza Nazionale e i dipietristi di Italia dei Valori) l’anno dopo la mancata riconferma alla Camera, fu invece sconfitto alle amministrative del 2012 dal candidato del centrosinistra Gennaro Malinconico, poi dimessosi nell’inverno del 2014. Ciro Borriello negli ultimi tempi non aveva fatto mistero di puntare ad una nuova candidatura alla Camera e anche per questo si era avvicinato sempre con maggiori insistenze alle posizioni della Lega Nord di Matteo Salvini (hanno fatto il giro d’Italia le sue foto con il leader leghista durante il comizio tenuto da Salvini a Napoli). Nel corso di un infuocato consiglio comunale, lo scorso 28 luglio ha rassegnato le dimissioni della carica sindaco, per problemi all’interno della maggioranza, che ancora ricopre in attesa dei venti giorni previsti dalla legge per confermare le dimissioni