Uccisa e poi bruciata dal fidanzatino diciassettenne. Oggi Corigliano Calabro ha ricordato, in un corteo silenzioso, Fabiana Luzzi, la 16enne accoltellata e bruciata viva il 26 maggio dello scorso anno nel paese in provincia di Cosenza). Per il suo omicidio, l’11 marzo scorso Davide Morrone e’ stato condannato a 22 anni di reclusione.
Il ragazzo, studente dell’istituto tecnico, era andato a prenderla a scuola quel venerdi’. I due si erano incontrati davanti a Ragioneria, l’istituto frequentato dalla ragazza. Era nata una lite, per gelosia: il loro rapporto era in crisi e i due si lanciavano reciproche accuse in quegli ultimi tempi.
Si trovavano in un luogo isolato, una stradina vicino al vecchio mattatoio, quando l’allora 17enne l’accoltello’ per poi cospargerla di benzina e darle fuoco mentre la 16enne era ancora viva. Il giallo duro’ poche ore. In un primo tempo si era pensato a un ritardo o che Fabiana si fosse allontanata volontariamente di casa, come gia’ era avvenuto una volta in passato.
– Ma gli investigatori ci misero poco a trovare il corpo della ragazzina e a collegare all’omicidio il fidanzatino Davide, che si era fatto medicare alcune ustioni in ospedale proprio quel 26 maggio. Secondo il racconto fatto dall’omicida subito dopo il fermo, Fabiana Luzzi aveva tentato di reagire prima di essere data alle fiamme: per stessa ammissione di Morrone, insomma, la ragazzina era ancora viva quando e’ stata cosparsa di benzina.
Dopo essere stato fermato, in particolare, Morrone spiego’ ai carabinieri di averle inferto numerose coltellate, anche all’addome, e di essersi poi allontanato, tornando dopo un paio d’ore con una tanica di benzina.
Secondo il suo racconto, la ragazzina si era accorta di quanto stava per accadere e, dopo avergli urlato contro, aveva tentato di evitare che la cospargesse di liquido infiammabile. Fabiana pero’ aveva gia’ perso molto sangue e non ebbe la forza per respingere il suo aggressore.