Ancora quaranta giorni per provare a salvare l’ex Ilva. Il preaccordo siglato ieri mattina a Milano, nella sede della Libera associazione forense al primo piano del Palazzo di Giustizia, tra governo, commissari dell’amministrazione straordinaria e ArcelorMittal, poco prima dell’inizio dell’udienza in tribunale, concede più tempo alle parti per trattare. È fissata al 31 gennaio la scadenza del tavolo negoziale per raggiungere l’intesa finale. Se il negoziato con il miliardario Lakhsmi Mittal avrà esito positivo, il governo è disposto a mettere in campo un piano complessivo di 3 miliardi, tra vecchie e nuove risorse. Di questi, circa un miliardo sarebbe necessario per l’ingresso azionario nel capitale della AmInvestcoltaly, la società controllata da Arcelor Mittal che ha in affitto l’ex Ilva. Il memorandum non vincolante firmato ieri dai commissari e dall’azienda prevede l’intervento azionario di una società pubblica. La partecipazione pubblica oscillerebbe tra il 30 e il 49 per cento. La nuova società sarebbe aperta alla partecipazione di produttori di acciaio e potrebbe ricevere finanziamenti europei, per cui i soldi non sarebbero tutti a carico dello Stato.