Vito Galatolo prima di pentirsi, voleva uccidere sua sorella Giovanna. Giovanna, per Galatolo era colpevole di aver “saltato il fosso e aver inziato a collaborare con i PM. Il boss dell’Acquasanta lo rivela in un verbale strapieno di omissis dopo l’arresto di Vinccenzo Graziano, il suo luogotenente che è stato messo in manette con l’operazione di polizia coordinata dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi. Una faida familiare.
Matteo Messina Denaro voleva ammazzare anche Antonino Giuffè e Gaspare Spatuzza, secondo il racconto di Galatolo che ha svelato il piano di morte che è oggetto di indagine dei PM sulla Trattatativa Stato mafia. L’attentanto era stato ordinato dal boss Messina Denaro con una lettera inviata a Girolamo Biondino, fratello dell’ex autista del sanguinario Totò Riina.
Nella lettera il boss di Cosa Nostra ordinava di preparare due attentati contro due dei principali collaboratori di giustizia: l’ex killer di Brancaccio Spatuzza, detto u tignusu, che ha ricostruito le dinamiche della strage di via d’Amelio, testimone in processi importanti come quello a carico dell’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri e il boss di Caccamo Giuffrè, detto “Manuzza”, fedelissimo di Bernardo Provenzano, che ha raccontato dell’appoggio di Cosa Nostra a Forza Italia alle politiche del 1994. Galatolo ha detto ai pm della procura di Caltanissetta che,“tornando alla riunione del 9 dicembre, confermo che nella lettera Matteo Messina Denaro invitava anche a compiere un attentato nei confronti di Spatuzza e Giuffrè” nell’interrogatorio del 21 novembre scorso. E come successo per Di Matteo, i boss iniziano a prepararsi anche per eliminare i due collaboratori di giustizia. Vincenzo Graziano, luogotenente di Galatolo,è l’uomo che aveva il tritolo per eliminare Di Matteo, finito agli arresti, rilancia. “Propose di uccidere Francesco Onorato incombenza della quale si sarebbe occupato personalmente”.
Graziano, oltre all’omicidio di Onorato, doveva uccidere Calogero Pillitteri, che Onorato spiega essere “fratello di Michele, sempre vicino alla famiglia mafiosa dell’Acquasanta ma non uomo d’onore. Insomma uno spargimento di sangue, una faida mafiosa senza fine.