“Si avvertono i candidati che e’ stato disposto il monitoraggio dello spettro radioelettrico con schermature delle frequenze della telefonia cellulare e dei collegamenti wi-fi”. E’ questo l’avviso che gli aspiranti avvocati troveranno all’ingresso dei due edifici scolastici che domani ospiteranno la prima prova dell’esame per l’abilitazione alla professione forense. In pratica cellulari e tablet saranno inutilizzabili, non si potra’ ne’ chiamare, ne’ ricevere telefonate, ne’ navigare su internet. Si tratta dell’esordio per le novita’ introdotte dal decreto 48 del ministero della Giustizia del febbraio scorso. La nuova norma prevede che le tracce siano trasmesse da via Arenula al presidente della Commissione esaminatrice distrettuale via Pec e protette da un meccanismo di crittografia a chiavi asimettriche, ciascun candidato sara’ collocato in un banco singolo. All’articolo 4 si dispone che “i locali degli esami siano sottoposti, a cura del ministero dello Sviluppo economico, al monitoraggio dello spettro radioelettrico con schermature delle frequenze della telefonia cellulare e dei collegamenti wi-fi”. Regole piu’ stringenti e severe per evitare che i candidati possano copiare. In passato, proprio il capoluogo calabrese, e’ stato al centro di clamorose vicende. La Procura della Repubblica apri’ un’inchiesta sulla terza prova scritta effettuata nel 1997. Gli inquirenti verificarono che la quasi totalita’ degli elaborati erano praticamente identici. Venne fuori che a Catanzaro, ogni anno, per l’esame di avvocato arrivavano da ogni parte d’Italia, visto che c’era una media di promossi di oltre il 90%. Dopo le polemiche venne deciso di modificare i criteri di correzione. Da alcuni anni infatti le corti d’appello si scambiano i compiti. Per esempio lo scorso anno Bologna ha corretto quelli degli aspiranti avvocati del distretto calabrese. Ma anche in questo modo non sono mancate anomalie. Le commissioni, infatti, hanno segnalato decine di compiti con piu’ parti uguali e copiati da siti come Wikipedia.(