Le banche dovrebbero seguire una uniformità di scala per classificare le aziende da finanziare. E’ quanto sostiene Aldo Campagnola, presidente di Eurodefi, il network di legali e di commercialisti d’affari che oggi si riunisce a Napoli presso l’Hotel Excelsior in occasione del convegno dal titolo “Le attuali politiche monetarie internazionali e lo scenario macroeconomico 2015. L’accesso al credito delle Pmi nel Mezzogiorno: Funding Gap, Rating Advisory e fonti alternative al canale bancario”. Partecipano tra gli altri Mario Bowinkel, Presidente Associazione Italiana Rating Advisory (Aira), Presidente Commissione Finanza e Mercati Finanziari Odcec di Napoli; Corrado Moschitti, Presidente Rotary Club Napoli Ovest; Renato Rivieccio, Vice Governatore Lions Clubs International; Vincenzo Moretta, Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli. Seguono le relazioni di esperti del settore come Antonio Cesarano, Head of Market Strategy Mps Capital Services; Achille Coppola, Segretario Cndcec; Eugenio D’Angelo, Luiss Guido Carli di Roma; Renato Rivieccio, Dottore Commercialista in Napoli, Vice Governatore Lions Clubs International.
“Ogni banca – dichiara Aldo Campagnola – ha il suo metodo per classificare le aziende da finanziare, ci vorrebbe una uniformità di scala. Gli amministratori sono disorientati perché il denaro costa di più per le aziende del Sud. Valide alternative, comunque, esistono e si differenziano anche in base al tipo di impresa. Il crowd funding per le start-up, venture capital fino a ipotesi di accesso a quotazioni in Borsa sul mercato Aim Italia, pensato appositamente per le piccole e medie imprese, per le società più sviluppate. Altra fonte è rappresentata dai minibond, ma questo tipo di obbligazione per le pmi che hanno bisogno di liquidità presenta costi ancora eccessivi”.
Quella della liquidità per le aziende è un tema delicato, un aiuto può essere chiesto alla figura del rating advisor, consulente esterno all’impresa che può essere d’ausilio nella comunicazione con le banche, nel miglioramento del rating e per cogliere in modo più efficace le opportunità di mercati finanziari. Insomma un commercialista specializzato che fa da punto di contatto tra il mondo delle Pmi e i partner finanziari.“L’Associazione italiana Rating advisory – riporta il presidente Mario Bowinkel – è stata la prima ad accorgersi del’importanza di questa figura, abbiamo organizzato un master giunto alla terza edizione e che vede tra gli iscritti molti rappresentanti di aziende regionali di rilievo”.