Quella più grossa sembra comunque essere la soppressione dell’Autorità di controllo e vigilanza dei contratti e servizi, un’autorità indipendente che vigilava sulla correttezza degli appalti. Non è chiaro quando questa soppressione entrerà in vigore. I poteri della vecchia autorità confluiranno all’Anticorruzione di Cantone.
Si tratta di una serie di poteri piuttosto ampi, come per esempio la possibilità di richiedere a qualunque società o ente pubblico tutti i documenti relativi ad appalti o forniture di servizi alla pubblica amminsitrazione. Inoltre, grazie a questi poteri, l’Anticorruzione disporrà anche di un reparto della Guardia di Finanza per compiere ispezioni e indagini.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha spiegato che Cantone godrà anche di un altro potere. La sua autorità, in caso di sospetti di appalti truccati, potrà: «Segnalare e proporre commissariamento ad hoc non dell’azienda ma di quella parte dell’azienda che svolge il lavoro contestato redigendo una redigendo contabilità separata». I dettagli e le implicazioni di questo potere, però, non sono ancora chiari.
Infine, ha concluso Renzi: «C’è l’obbligo di segnalare immediatamente all’Autorità anticorruzione ogni variante d’opera: una novità vera, grande», che significa, probabilmente, che in caso di appalto pubblicato ogni cambiamento nel piano di lavoro iniziale andrà comunicato all’autorità di Cantone. Anche qui: bisognerà aspettare il testo del decreto per vedere cosa comporterà questa norma. Quasi tutti i cantieri, anche i più piccoli, presentano delle varianti nel corso dell’opera e c’è il rischio che l’autorità sia sommersa da questo tipo di documenti. Nel pomeriggio di venerdì, Cantone ha commentato le norme contenute nel decreto dicendo: «Al primo impatto sulle norme che ho letto, mi sembra che le soluzioni scelte siano coraggiose e vadano nella giusta direzione».