Il pm Henry Woodcock, oltre ad essere indagato per violazione di segreto, è sotto accusa anche per falso, in concorso con l’ex capitano del Noe Scafarto, autore di comunicazioni su una presunta auto dei servizi segreti che avrebbe spiato le mosse dei suoi carabinieri impegnati negli accertamenti sull’imprenditore Alfredo Romeo. L’accusa sostiene che Scafarto inserì questo dato nell’informativa trasmessa agli inquirenti Scafarto già sapeva che i Servizi non c’entravano. Dure le reazioni del Pd. Dario Franceschini sottolinea quanto sia “preoccupante” quanto sta emergendo e come sarebbe “importante” che l’intero sistema facesse prevalere l’interesse “collettivo a salvaguardia delle istituzioni”, a tutela del “ruolo della politica” e del suo “primato”, che è definito all’interno delle regole costituzionali. Il capogruppo Zanda parla apertamente di “eversione”, mentre Renzi dichiara: “Penso che qualcuno che voleva utilizzare Consip per gettare fango su di me vedrà il fango ritorcersi contro, come per l’Expo, come per il Jobs act. Le intercettazioni sono state falsificate per montare un presunto scandalo contro un esponente delle istituzioni”.