Il premier Gentiloni, in un colloquio avuto ieri mattina con la sottosegretaria, dà il suo sostegno, invitandola ad andare avanti. Appoggio che l’ex ministro trova anche in Matteo Renzi, convinto della sua trasparenza. Oggi Boschi sarà al Nazareno per la prima riunione della cabina di regia tra il vertice dem, il governo e i capigruppo. La vicenda, si ricorda, nasce da alcune frasi contenute nel libro di Ferruccio de Bortoli, Poteri forti (o quasi). Secondo l’ex direttore del Corriere della Sera, Boschi «non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit e chiese a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria». I 5 Stelle annunciano che chiederanno una mozione di censura e la calendarizzazione della commissione di inchiesta sulle banche. «Chiederemo anche – dice Roberto Fico – che vengano sentiti Ghizzoni, Boschi e de Bortoli». La sottosegretaria, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, spiega: «Quello che dovevo dire per quanto riguarda la vicenda dell’anticipazione del libro l’ho già detto pubblicamente. Su questa vicenda sono già intervenuta in Parlamento nel 2015 e confermo quanto ho detto. Credo che la misura sia colma. Da qui in poi si occuperanno di questa vicenda i miei legali e saranno loro, se necessario, a fornire altri aggiornamenti».

 E de Bortoli conferma tutto: «Sono sicuro delle mie fonti»

Dopo la smentita (con prospettata querela) dell’allora ministro e oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Boschi, de Bortoli ha confermato tutto: «Sono assolutamente tranquillo e sicuro delle mie fonti. Sono un collezionista di querele. E spero che quello di Boschi non sia solo un annuncio». «Ho parlato di interessamento e non di pressioni. Credo si debba uscire dall’ipocrisia, non trovo nulla di strano nel fatto che i politici si occupino dei problemi economici del territorio. Poi ci sono i conflitti d’interesse e le parole in Parlamento. Un conto è interessarsi, altra cosa sono ingerenze o pressioni».

L’ex ministra: “I veri obiettivi sono il governo e Matteo”

L’assedio ha lo stesso sapore dal passato, soltanto che stavolta pesa il doppio perché arriva dopo mesi di sconfitte. «Il tentativo di circondarmi mi sembra chiaro – confida in privato Maria Elena Boschi agli amici – così come l’obiettivo finale». Di fare un passo indietro, in ogni caso, per ora non se ne parla. Pier Luigi Bersani: «De Bortoli è un grande professionista. Non credo basti una semplice smentita. Se si rivela vera una cosa così, non vedo come un ministro possa restare lì». Sala: «Speriamo che da parte della sottosegretaria ci sia chiarezza, perché certamente non va bene lasciare queste chiacchiere in giro». E Renzi? Ci mancava solo il libro dell’ex direttore del Corriere della Sera (…) Proprio adesso che il Movimento sembrava arrancare, sotto il peso dei rifiuti che invadono le strade della Capitale a cinquestelle. L’ultimo sondaggio Swg planato ieri sul tavolo del segretario dem dava fiato alle speranze post congressuali: Pd al 30,5%, M5S 27,5% (…) Non ha senso esultare (…) la ferita di Banca Etruria ha appena ripreso a sanguinare e rischia di trasformarsi nel prossimo tormentone della campagna elettorale. In questa storia, però, manca ancora la reazione più importante: tace l’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni, e forse resterà silente ancora per un po’.  

L’incubo del Pd: giù nei sondaggi per il ciclone su Maria Elena

In definitiva il governo e il Pd hanno blindato la Boschi e non hanno avuto grandi difficoltà a farlo anche perché, col passare delle ore, l’accerchiamento si dimostrava meno asfissiante del previsto. A parte i Cinque Stelle, che hanno tenuta alta la temperatura e il duo Salvini-Meloni che su questi temi non si discostano mai dai “grillini”, le due forze che avrebbero potuto mettere in difficoltà la Boschi – Forza Italia e Articolo 1 – hanno abbassato l’artiglieria. Subordinando la richiesta di dimissioni ad una serie di “se”. Ma invece l’insistenza dei Cinque Stelle corrisponde a quel clima da “campagna elettorale permanente” che oramai è destinata a segnare i prossimi mesi. Con un paradosso: la vicenda Boschi, se non verrà spenta in pochi giorni, rischia di inficiare e congelare una ripresa di consensi del Pd che è in atto da una decina di giorni e che ieri ha fatto segnare un picco. Secondo l’ultimo sondaggio di Swg il Pd è risalito 30,5% delle intenzioni di voto, i Cinque Stelle perdono quota, raccogliendo il 27,5% dei consensi potenziali.