Aumentano le imprese che prevedono di assumere e c’è anche un picco nel numero di ingressi programmati. Il tasso di entrata – che esprime il rapporto tra numero di entrate programmate e dipendenti delle imprese – sale, infatti, al 4,4% rispetto il 3,7% di maggio. Il valore più elevato da quando sono stati diffusi i primi dati su base mensile di Excelsior, il sistema di rilevazione di Unioncamere. Nonostante questo picco di assunzioni, resta comunque alta la difficoltà di reperimento delle persone richieste per colmare i vuoti in organico: in oltre 2 casi su 10 la ricerca di nuovi dipendenti è infruttuosa. Da un lato vi sono alcuni comparti e alcune professioni in cui la difficoltà di reperimento resta altissima. Non si trovano ad esempio oltre 6 specialisti su 10 in scienze informatiche, fisiche e chimiche, come restano scoperte 5 posizioni su 10 destinate a ingegneri e progettisti.
Ma si riscontrano percentuali elevate di difficoltà nel reperimento anche per figure tradizionali che non richiedono un’alta preparazione. È il caso degli autisti. Sui 22mila ricercati a giugno ben 6.800, il 31,2%, non si trovano. Va ancora peggio alle attività che stanno cercando estetisti: i posti da coprire sono 11.660 ma 4.535, vale a dire il 38,9%, resteranno vacanti. Senza contare le 20.584 posizioni nelle attività di ristorazione, sui 107.770 posti che si sono creati nelle imprese soltanto a giugno,destinate a restare vuoti.
Complessivamente i posti che rimarranno scoperti sono 112mila questo mese e 277mila nel trimestre. E il mancato incontro fra domanda e offerta di lavoro,non è imputabile soltanto alla carenza di alte professionalità.