Agente Dia

La DIA di Catania ha sequestrato beni immobili per un valore complessivo di 500mila euro, riconducibili a Salvatore Navanteri, ritenuto un elemento di spicco del clan mafioso “Nardo” di Lentini, confederato a quello “Santapaola” di Catania. Dagli accertamenti – informa una nota della Direzione investigativa antimafia – è emerso che il patrimonio è di provenienza illecita, per la palese differenza tra i redditi dichiarati e le risorse utilizzate per gli investimenti effettuati nel corso degli anni. Navanteri, 59 anni, nativo di Vizzini (Catania) e domiciliato a Francofonte (Siracusa), con diversi precedenti, è stato arrestato a settembre scorso insieme alla moglie, Luisa Regazzoli, e altri soggetti appartenenti al clan “Nardo”, con l’accusa di appartenenza a una associazione di tipo mafioso finalizzata alla detenzione illegale di armi. Le indagini hanno permesso di accertare che nel territorio di Vizzini – Francofonte operava un gruppo criminale con evidenti connotazioni mafiose che aveva il suo vertice in Salvatore Navanteri, persona vicina al clan “Nardo”.

A seguito di un’articolata attività di indagine patrimoniale tesa a verificare le modalità di acquisizione del patrimonio riconducibile al Navanteri, la DIA ha avanzato una proposta di misura di prevenzione personale e patrimoniale che il Tribunale di Siracusa ha recepito emettendo il relativo provvedimento di sequestro. Sul versante patrimoniale è stata accertata l’assenza di risorse lecite idonee a giustificare gli investimenti posti in essere da Navanteri e, nel contempo, una cospicua e generalizzata sproporzione tra i redditi dichiarati ed il patrimonio posseduto. Il sequestro odierno riguarda un patrimonio stimato in circa 500mila euro, composto esclusivamente da beni immobili a Francofonte (Siracusa), Vizzini (Catania) e Sondrio.