Nonostante la maggior parte dei titoli di Serie A italiani siano stati vinti da squadre del Nord del Belpaese, il calcio, soprattutto quello di strada, ha sempre avuto una notevole ripercussione nel Meridione, un bacino di talento assoluto per quanto riguarda il gioco più diffuso di tutti. Sono tanti, infatti, gli esponenti di primo livello del calcio italiano che sono nati più in giù di Roma, dando riprova di quanto spesso il talento e la bravura non sono proporzionali all’organizzazione del territorio, più concreta al Nord, o all’efficacia delle infrastrutture. Nel novero dei grandi fantasisti nati nel Meridione e che si sono imposti negli ultimi anni in Italia vi sono senza dubbio Antonio Cassano e Lorenzo Insigne. I due, che hanno condiviso l’esperienza dei mondiali 2014 in Brasile dopo la convocazione di Cesare Prandelli, hanno ben nove anni di differenza ma hanno costruito un ottimo rapporto basato sulla semplicità e sul loro carattere gioviale.
Mentre il primo è ormai da tempo ritirato e si dedica principalmente a commentare quanto accade nel calcio di oggi, il secondo è uno dei punti fermi della nazionale di Roberto Mancini e del Napoli di Rino Gattuso, come possiamo ben vedere sul sito WinBet news, dove si analizzano le tematiche sportive più attuali. I due sono accomunati prima di tutto da un talento innato nel gioco palla al piede, qualcosa che li ha sempre contraddistinti. Cresciuti nelle realtà più umili e meno fortunate di Bari e della provincia di Napoli, sia Cassano sia Insigne hanno imparato a giocare a calcio per strada e in condizioni basiche, il che li ha aiutati a rendere alla grande una volta arrivati sui campi in erba del calcio vero. Il barese, il cui goal contro l’Inter alla fine del 1999 fece il giro del mondo per bellezza e importanza, è stato da subito etichettato come talento precoce, tanto da scatenare un’asta per il suo cartellino quando era appena maggiorenne.
Dopo un periodo alla Roma con Francesco Totti, uno dei suoi migliori amici dentro e fuori dal campo nonostante un silenzio di quattro anni, Cassano sarebbe andato al Real Madrid, dove però non sarebbe mai riuscito veramente a trionfare. Tornato in Italia alla Sampdoria, squadra nella quale trovò la sua dimensione anche grazie al lavoro del tecnico toscano Walter Mazzarri, il barese avrebbe vissuto la sua miglior epoca a Marassi per poi andare al Milan, dove si sarebbe proclamato campione d’Italia per la prima e unica volta in carriera, prima di prendere con calma la decisione di ritirarsi definitivamente.
Più professionale e concreto, Insigne ha invece effettuato un percorso diverso, iniziando in provincia per poi arrivare al suo amato Napoli solo nell’estate del 2012. La sua progressione è stata più graduale rispetto a quella di Cassano, ma col tempo sia i tifosi del Napoli sia quelli della nazionale sono riusciti ad apprezzare il suo grande talento, che molti sperano possa trovare sfogo nei prossimi campionati europei che avranno luogo quest’estate.