Ancora in crescita il costo dell’acqua, che sale del 43% dal 2007. La media e’ di 333 euro a famiglia nel 2013 (piu’ 7,4% rispetto all’anno precedente). A dirlo il rapporto annuale dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, da cui emerge che la anche “la dispersione idrica non accenna a diminuire”.
Secondo il report – realizzato su tutti i capoluoghi di provincia; con dati riferiti ad una famiglia tipo di tre persone con un consumo di 192 metri cubi d’acqua all’anno (comprensivi di Iva al 10%) – “le differenze regionali sono rilevanti”. La Toscana e’ la regione piu’ cara con una media di 498 euro; il Molise e’ la meno cara con 143 euro in media. Superano la media nazionale i costi dell’acqua anche le Marche (429 euro), l’Umbria (421 euro), l’Emilia-Romagna (407 euro), la Puglia (389 euro).
L’aumento record per l’ultimo anno spetta a Vibo Valentia (piu’ 54,7% rispetto al 2012). Le citta’ piu’ “care” d’Italia sono Firenze, Pistoia e Prato con 542 euro all’anno; a Isernia si spende meno di tutte (in media 120 euro). Anche all’interno della stessa regione ci differenze elevate: per esempio in Calabria ci sono 302 euro di distacco tra due capoluoghi, si va dai 473 euro di Reggio Calabria ai 171 di Cosenza. In base ai dati di Cittadinanzattiva “il caro bolletta” dell’acqua ha riguardato soprattutto il nord (9,2%), seguito dal sud (6,4%) e dal centro (5,3%).