II Pd mette da parte l’idea di una regola per impedire agli ex sindaci di correre alle primarie, ma proverà Io stesso a “cancellare” Antonio Bassolino a Napoli e Ignazio Marino a Roma. Matteo Renzi cerca, nelle due città, un candidato dem che metta d’accordo tutto il partito o quasi. A quel punto, con l’attuale statuto e il voto favorevole di almeno il 60 per cento della direzione, diventerà il concorrente unico del Pd alle primarie di coalizione. Bassolino o Marino, per partecipare, dovranno crearsi una loro lista alleata con il centrosinistra (ed essere accettati) Del resto, i due ex sindaci faticano, almeno per il momento, a trovare consensi fuori dalla cerchia renziana. La sinistra interna non li considera potabili, o sostenibili e preferisce semmai condizionare la scelta del segretario su altri nomi.

A Napoli è molto forte Celeste Condorelli, manager impegnata nel sociale. A Roma, dove il ritardo è maggiore, si cerca un profilo simile. E se il grosso del Pd rimarrà unito verranno tagliati fuori sia Bassolino sia Marino. Questo è il piano. Semmai qualche problema nel capoluogo campano potrebbe crearlo l’accordo raggiunto ieri sera con il Nuovo centrodestra. Il partito di Alfano entra ufficialmente nella coalizione di sinistra e parteciperà alle primarie. Ai bersaniani sembra solo l’antipasto del partito della Nazione, anche perchè uno schema simile verrà con ogni probabilità replicato a Milano.