“Questa edizione del listino è ancora una volta con il segno negativo. I picchi al ribasso, sia sul valore che sul numero delle compravendite immobiliari, si registrano anche soprattutto nelle aree cittadine dove fino a qualche anno fa c’era una gara rialzo per accaparrarsi gli immobili di pregio e in tema di locazioni sono ancora tanti gli immobili sul mercato che generano prezzi al ribasso”. Lo ha dichiarato il presidente della Camera di commercio di Napoli Maurizio Maddaloni, alla presentazione del listino ufficiale, realizzato dalla Borsa Immobiliare di Napoli, la societa’ unipersonale dell’ente camerale partenopeo che si è tenuta stamattina presso la sede dell’ente camerale del capoluogo campano. “Il mercato immobiliare – ha sottolineato Maddaloni – e’ un po’ la cartina di tornasole dell’andamento dell’economia di un territorio. Il nostro e’ un territorio che ancora arranca, e la fine della cui crisi credo che nonostante gli auspici e’ ancora lunga dal termine, e quindi non ci dobbiamo meravigliare se dal listino emergono questi dati.
E, se dal mercato immobiliare i segnali di una ripresa sono ancora lontani, “un piccolo segnale positivo – ha ribadito Maddaloni – noi lo registriamo sull’internazionalizzane delle imprese e sull’export. Crediamo che da questi segnali positivi si possano innescare altri processi virtuosi, ma sono necessari anche gli interventi e i provvedimenti governativi nazionali e regionali che al momento sono non ben delineati, per non dire confusi. Finche noi come Camera di commercio ci saremo, fino a quando cioè il governo Renzi ci consentirà di esserci e sarà evitato questo grave errore dell’abolizione dei diritti camerali, continueremo ad investire risorse importanti”. In controtendenza rispetto alle grandi città del Nord, Napoli non riesce a raggiungere4 il segno più, ma il mercato rimane stabile. I quartieri partenopei meno colpiti dalla crisi sono Chiaia, Posillipo, San Ferdinando (-0,03%). Mentre Piscinola, Chiaiano e Scampia (-3%) si confermano in coda alla classifica dei quartieri meno richiesti dagli acquirenti di immobili. Sulla riduzione delle compravendite immobiliare è intervenuto l’ amministratore unico della Borsa immobiliare di Napoli Clemente del Gaudio: “È gravoso il carico sulla casa, tra Imu, Tasi , Tari, nel 2014 gli italiani pagheranno 32,5 miliardi. Per invertire la tendenza bisogna lavorare anche sulle banche; sull’abbassamento dei numeri che si esprimono attraverso i mutui a trent’anni. Se riuscissimo a fare un mutuo al 3% sarebbe piu’ agevole comprare casa. E quest’abbassamento dei tassi non e’ una mission impossible”.
Il mercato immobiliare, analizzato attraverso la rilevazione dei valori nella città di Napoli, mostra un ribasso generalizzato dei valori di compravendita e di locazione degli immobili residenziali, che si attesta su una media di circa -1,1% rispetto all’anno precedente. Ad Ischia e Procida invece nel primo semestre 2014 si e’ evidenziato un ribasso delle quotazioni del 5%. Ma il dato preoccupante riguarda il sempre maggior numero di ‘fittasi’ presenti su locali commerciali. Leggera diminuzione del mercato immobiliare anche a Capri. “La casa non può più essere bancomat dello stato – ha dichiarato Francesco Tuccillo, presidente dei costruttori edili partenopei – E’ una conseguenza diretta delle tasse sul patrimonio immobiliare, che hanno raggiunto livelli senza precedenti. La riforma del Catasto – continua – potrebbe portare effetti positivi, ma bisogna vigilare perche’ non ci siano delle alterazioni col passaggio dai vani ai metri quadrati, e non ci sia un ulteriore aggravio fiscale sempre sulla casa”.
Le tipologie piu’ vendute sono le abitazioni di tre vani, con doppi accessori e cucina abitabile, che non superano i 350mila euro. Il maggior deprezzamento l’hanno subito invece le abitazioni costituite da 5 vani in su. Il ribasso interessa anche la compravendita di box auto (-1,4%); locazioni commerciali (-1,1%). Non si registrano variazioni dei prezzi, sia nelle locazioni che nelle vendite, dei capannoni. In provincia di Napoli, la Penisola Sorrentina e’ la sola area che registra una certa stabilita’ sia nelle compravendite che nelle locazioni. Poche transazioni invece nelle isole.