Sono 8 gli indagati e 5 le aziende edili sequestrate questa mattina dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Napoli e dai finanzieri del Gruppo di Giugliano in Campania, riconducibili ad Antonio Simeoli, detto “Ciaulone”, e ai figli Luigi, Benedetto e Domenico. Le società sono ritenute a vario titolo destinate al sostentamento e alla perpetuazione del clan camorristico Polverino, attivo a Marano (Napoli) e capeggiato da Giuseppe Polverino. Il contenuto del provvedimento del gip, che ha accolto l’impostazione della Procura di Napoli, stabilisce che le aziende edili Immobiliare Sime, Linea Edilizia, Futura Società Cooperativa Edilizia, Garden City Cooperativa Edilizia e Tiziana Costruzioni di Ferdinanzo Chiarolanza, “hanno acquisito nel tempo in controllo monopolistico del settore imprenditoriale edilizio nel territorio del comune di Marano di Napoli, avvalendosi della forza intimidatrice promanante dal clan Polverino, peraltro direttamente interessato alle vicende imprenditoriali delle imprese”.
Le indagini costituiscono la prosecuzione di quelle che hanno portato all’esecuzione, il 23 ottobre 2013 e il 3 febbraio 2014, di ordinanza cautelare personale eseguita dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli nei confronti di Similioni e dei figli Luigi e Benedetto, con sequestro del patrimonio e delle quote di partecipazione di due società , Sime Costruzioni e Laura sas. “I Simeoli – scrive il procuratore aggiunto Filippo Beatrice – sono i soggetti che di fatto realmente gestiscono tali persone giuridiche indipendentemente dalle cariche formali che risultano dall’organigramma di tali enti”. A titolo esemplificativo, sottolinea il procuratore, tutte le società hanno la stessa sede legale a Marano, in Via Giordano Bruno 14, e di queste sono stati rinvenuti documenti, timbri e carta intestata negli uffici della ‘Sime Costruzioni’ già in occasione della perquisizione eseguita il 7 giugno 2007 e nel corso degli accessi eseguiti da carabinieri e fiamme gialle. Il valore dei beni sequestrati è pari a circa 10 milioni di euro