Due donne erano a capo di due dei tre gruppi in cui si articolava l’organizzazione criminale individuata da indagini dei carabinieri della compagnia di Caserta che ha portato a sei misure cautelari per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, traffico e spaccio di droga. Il gruppo che si occupava delle estorsioni capillari a commercianti e imprenditori a Caserta era guidato dalla moglie di Giovanni Capone, arrestato nel 2012; con lei, in manette, oggi anche il factotum del boss.
Capone era, per il gli inquirenti, il referente nel capoluogo di Terra di lavoro della cosca dei Belforte, gli altri due gruppi si occupavano di traffico e spaccio di droga, ‘importando’ cocaina dai trafficanti del parco verde a Caivano, e trasformandola in crack, stupefacente di cui rifornivano le piazze di spaccio di due rioni di Caserta. Uno di questi gruppi era gestito da una donna, che ne aveva ‘ereditato’ il comando dal convivente, anche lui gia’ detenuto per reati di droga. Le indagini degli uomini al comando del capitano Silvia Gobbini, abbracciano un arco temporale che va dal 2012 al 2013. Durante le perquisizioni legate all’esecuzione della misura cautelare questa mattina, sequestrato anche un appartamento, denaro contante per 2 mila euro.