Quattro ordinanze di divieto di dimora nel comune di Napoli sono state emesse nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli sull’Autorita’ portuale di Napoli. Tra i destinatari anche l’ex presidente ed attuale commissario dell’Autorita’ portuale di Napoli, ammiraglio Luciano Dassatti. Il provvedimento costituisce l’epilogo di indagini condotte sin dal 2008 dal nucleo di polizia tributaria che hanno comportato perquisizioni, accertamenti bancari, intercettazioni e sequestri di documentazione. Tra le vicende oggetto dell’indagine spicca quella relativa all’aggiudicazione della gara per la concessione delle aree e di uno specchio d’acqua prospicente il lago Martello nel porto di Napoli, da adibire a ormeggio di un bacino galleggiante di proprieta’ privata per attivita’ di riparazione navale. Secondo quanto emerso dalle indagini due dirigenti dell’Autorita’ portuale, tra i quali l’ex presidente, componenti della commissione aggiudicatrice della gara e soci e amministratori di una societa’ operante nel porto avrebbero favorito l’aggiudicazione della gara alla societa’.
Dagli accertamenti e’ emerso che alcune societa’ hanno accumulato debiti verso l’Autorita’ portuale per circa 10 milioni di euro senza che l’Ente ponesse in atto i dovuti provvedimenti finalizzati a garantire le entrate dello Stato. Anzi, in due casi le societa’ debitrici sarebbero state addirittura favorite con dilazioni di pagamento non dovute. Dassatti, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe inoltre omesso e ritardato l’escussione di un credito di circa 2 milioni di euro vantato dall’Autorita’ portuale nei confronti di un’azienda del settore relativamente a canoni concessori non versati, ottenendo la ristrutturazione del proprio alloggio di servizio a spese della stessa impresa per una spesa complessiva di oltre 150mila euro. Ai due dirigenti dell’Autorita’ portuale e’ contestato inoltre l’indebito uso per ragioni private di autovetture di servizio nelle loro disponibilita’, per recarsi presso le proprie abitazioni o per viaggi in altre localita’ italiane.
De Magistris al ministro Lupi: basti rinvii, subito la nomina
La vicenda del porto di Napoli, dove è ancora bloccato un progetto di rilancia del valore di 600 milioni, è paradossale. Anche perchè da mesi non si riesce a nominare il presidente per i veti incrociati fra Comune e Regione. Ieri è sceso in campo il sindaco di Napoli, De Magistris, per chiedere al ministro delle Infrastrutture, Lupi, di intervenire al più presto: ”Mi auguro vivamente che si proceda quanto prima alla nomina del presidente della Autorita’ Portuale: il porto di Napoli, infatti, rappresenta una infrastruttura strategica su cui investire e puntare nell’interesse della citta’ e della regione, dunque si deve uscire dalla stagione del commissariamento e del recente immobilismo”. E’ indispensabile, ha aggiunto De Magistrie, “un presidente che abbia pieni poteri, che abbia un profilo tecnico di qualita’ e competenza, che sia di indiscussa moralita’. E’ dunque inaccettabile ogni ulteriore ritardo perche’ lesivo degli interessi economici del territorio e dannoso per gli stessi lavoratori, di cui accolgo l’appello di preoccupazione rispetto al loro futuro. Loro per primi, cosi’ come del resto tutta la citta’, meritano una guida forte, autorevole e stabile per il porto, estranea alle logiche di spartizione politica che, purtroppo, stanno ritardando questa stessa nomina”.
Preoccupati anche i sindacati.
“Siamo amareggiati e preoccupati per l’ennesima bufera che si e’ abbattuta sul Porto di Napoli ed in particolare sull’inchiesta della magistratura che vede indagati l’ammiraglio Dassatti, commissario dell’Autorita’ Portuale ed altri imprenditori del settore”, affermano Anna Rea e Vincenzo Esposito, rispettivamente segretari generali della Uil Campania e della Uil Trasporti. “In attesa che la magistratura e le forze dell’ordine conducano le loro indagini per portare alla luce la verita’ dei fatti – continuano i sindacalisti – e’ necessario trovare al piu’ presto le soluzioni per mettere fine all’ingovernabilita’ e alla perdita di credibilita’ di una struttura e di un settore cosi’ importanti, come l’Autorita’ Portuale. Il Porto, le sue attivita’, costituiscono una della imprese piu’ importanti e produttive per il nostro territorio, per l’economia regionale, per il Mezzogiorno e vorremmo che continuasse ad esserlo”. “Le lungaggini, il diritto di veto esercitato da piu’ parti, le strumentalita’ e gli opportunismi non possono piu’ perpetuarsi – concludono Rea ed Esposito – servono azioni decisive per rilanciare le attivita’ e lo sviluppo portuali. E per fare questo bisogna, come la Uil sta gia’ denunciando da tempo, nominare il nuovo presidente dell’Autorita’ portuale. Il nostro appello insieme ai lavoratori, oramai in Assemblea permanente da piu’ di una settimana, va al ministro Lupi che non puo’ piu’ tentennare su una decisione cosi’ importante e va anche alle Istituzioni locali affinche’ abbiano un sussulto di responsabilita’ e si facciano sentire sul Porto di Napoli, ne vale del futuro del Portostesso, della citta’, della regione, del Sud, ne vale della fiducia dei nostri lavoratori e cittadini nei confronti delle istituzioni”.