”E’ necessario irrobustire le norme, partendo dalle peculiarità degli enti locali, per garantire un corretto funzionamento delle istituzioni locali, attraverso trasparenza e terzietà”. Il Vice Ministro dell’Interno Filippo Bubbico sbarca a Reggio Calabria per parlare di riforme in materia di legislazione sugli Enti locali sciolti per mafia e sull’Agenzia dei Beni Confiscati. ”Il numero dei consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose sta crescendo sempre di più – spiega Bubbico di fronte alla platea universitaria che lo ha atteso presso la sede del Dipartimento Pau della Mediterranea – inoltre sta emergendo il fenomeno dei comuni sciolti per mafia esposti ad un’alta percentuale di probabilità di nuovi scioglimenti”.
”Bisogna accompagnare il percorso per il ripristino delle condizioni di ordinaria rappresentanza democratica – spiega il Vice Ministro – bisogna riflettere sugli errori commessi nel passato quando si è pensato che i Comuni potessero diventare delle aziende, che dovessero rispondere a logiche di gestione aziendali, ignorando che le istituzioni democratiche devono vivere di confronto e di evidenza pubblica”. Sotto la lente d’ingrandimento del Ministero dell’Interno dunque tutta la normativa sulla funzione degli enti locali. Il Vice Ministro Bubbico si sofferma sulle funzioni dei singoli corpi di governo degli Enti. ”E’ necessario riflettere sui poteri dei consigli comunali che oggi risultano molto residuali – spiega – sul funzionamento delle giunte municipali e sui poteri monocratici dei sindaci. Dalla Commissione sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali emerge una particolare esposizione dei sindaci che assommano su di loro notevoli poteri e per questo particolarmente soggetti a condizionamenti e minacce”.
Dal Ministero dunque pronto un giro di vite che, almeno secondo le intenzioni espresse da Bubbico, dovrebbe invertire la tendenza e dare maggiori risultati nella lotta alle infiltrazioni, pur garantendo agibilità democratica all’interno degli enti territoriali. ”Esiste un primo provvedimento che sarà approvato a breve dal consiglio dei ministri – annuncia il Vice Ministro – le novità riguardano i poteri da assegnare ai commissari, il percorso di riabilitazione democratica dei Comuni, degli organismi istituzionali e dei momenti decisionali propri delle amministrazioni locali, a partire dalla gestione degli appalti e dall’affidamento di commesse all’esterno con incentivi ad organizzare centrali uniche per gli acquisti, per gli appalti, che diventeranno un vincolo obbligatorio al quale i comuni sciolti per mafia non potranno sottrarsi. Occorre ridare senso alla funzione dei segretari comunali e costruire momenti di controllo non sul merito delle decisioni degli organi elettivi ma sulla legittimità degli atti contabili e finanziari”.
Secondo il Vice Ministro anche l’agenzia dei beni confiscati ”deve essere riformata perché lo Stato abbia maggiore capacità di amministrare un patrimonio enorme che continua a consolidarsi attraverso l’attività della Magistratura e delle forze di polizia. Sequestri e confische stanno diventando molto numerosi ma abbiamo l’esigenza di restituire valore sociale a questi patrimoni”.