Operazione contro la ‘ndrangheta nelle province di Reggio Calabria, Roma, Milano, Vibo Valentia, Pavia, Varese, Como, Monza-Brianza e Cagliari: i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 41 persone accusate di appartenere, a vario titolo, alla ‘ndrangheta di Laureana di Borrello (Reggio Calabria), formata dalle famiglie “Ferrentino-Chindamo” e “Lamari”, con ramificazioni in tutta la provincia reggina ed in altre province. I fermati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, estorsione, danneggiamenti, lesioni personali gravi, frode sportiva, intestazione fittizia di beni e incendio, con l’aggravante del metodo mafioso. Tra i fermati c’è anche l’assessore a Verde pubblico, agricoltura, manutenzione, tradizione, servizio idrico, servizi demografici, viabilità, fiera ed artigianato del Comune di Laureana di Borrello indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perché – pur non facendo parte stabilmente della cosca – è accusato di aver fornito un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo alla ‘ndrina “Chindamo-Ferrentino”, come referente politico. Nella stessa operazione sono stati sequestrati 10 tra beni immobili e attività imprenditoriali tra Laureana di Borrello, Vibo Valentia, Voghera (Pavia) e Bregnano (Como) e riconducibili ad alcuni degli indagati, per un valore stimato di oltre 30 milioni di euro (quattro imprese di costruzione, un’impresa di import/export, un’azienda agricola, una squadra di calcio, un’edicola, un supermercato, un’abitazione).