In mattinata lascia l’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato da giovedi’ sera per una dolorosa infiammazione al ginocchio sinistro. Poi il giro sui media del fuorionda ‘rubato’ durante una conferenza stampa tra il suo consigliere politico Giovanni Toti e Maria Stella Gelmini con parole non proprio lusinghiere da parte soprattutto della Gelmini sul suo conto. Si parla di Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia dopo tutti questi giri interviene al telefono a un’iniziativa elettorale di Forza Italia e dice la sua. Un’occasione per partire all’attacco contro il premier Matteo Renzi sebbene non lo nomini mai. Berlusconi vuole ”riuscire a trasformare la maggioranza dei moderati in una maggioranza politica, organizzata, permanente” e se ci riuscira’ ”otterremo una vittoria alle prossime politiche, fra un anno, un anno e mezzo e potremo tornare ad essere la democrazia che ora non siamo”. Il leader di ForzaItalia nel suo discorso ha ricordato che siamo ”governati dal terzo governo che non e’ stato eletto”, che siamo ”soggetti a una dittatura giudiziaria”.
“C’e’ un signore, primo ministro da segreteria partitica, che e’ in televisione 4 o 5 volte al giorno” mentre lui non ci va piu’ dal febbraio 2013. Ma “dalla prossima settimana credo che potremo mettere fine all’impossibilita’ per il leader di centrodestra di parlare con gli italiani e finalmente potremo confrontarci con il primo ministro”. Così “potremo salire” nei sondaggi “come nelle elezioni del 2013 quando raddoppiammo i voti di partenza”. E sulle riforme dice: “O facciamo una buona riforma o tanto vale chiudere il Senato del tutto”. Perché il disegno di legge costituzionale presentato dal governo Renzi è “assolutamente inaccettabile e indigeribile”. Nel fuorionda Toti aveva detto alla Gelmini che Berlusconi “ha capito che sto abbraccio mortale” con Renzi “ci sta distruggendo, ma non sa come sganciarsi”. “Poi – aveva continuato Toti – è angosciato per il 10” anche se svela che “una della Stampa di Torino mi ha detto che non gli danno un cazzo, neanche i servizi sociali. Gli dicono: vada a casa, stia li’, e non rompa i coglioni”. Un “consiglio perfetto”, questo, secondo la Gelmini. Che più tardi chiarisce sul fuorionda: “La leadership e il consenso di Berlusconi non si possono eliminare per sentenza. Forza Italia guarda con inquietudine al 10 aprile ma saprà reagire perché siamo determinati a tornare a vincere”.