DI DAVIDE FAZIO
Sono trascorsi circa due anni da quel 12 ottobre 2012, giorno in cui veniva varato il primo Governo siciliano presieduto dall’ex Sindaco di Gela, Rosario Crocetta. In pochi, però, ricordano la prima “squadra” di Governo, composta, tra gli altri, da nomi illustri quali lo scienziato Zichichi, nominato Assessore ai Beni Culturali, il cantautore Franco Battiato designato, invece, al vertice dell’Assessorato al Turismo e Territorio nonché il magistrato Nicolò Marino scelto come Assessore all’Energia ed ai Servizi Pubblici.
Da allora ad oggi, tanti sono stati i cambi al vertice che il neonato governo Crocetta ha dovuto affrontare per rimodulare la propria Giunta in relazione sia ai comportamenti sui generis di alcuni dei nominati Assessori (come il caso di Battiato che avrebbe soltanto preso parte al suo stesso insediamento al vertice dell’Assessorato al Turismo, per poi far perdere le proprie tracce dalla Sicilia, in quanto impegnatissimo con la propria attività di cantautore tra tour e concerti in giro per il mondo), ma, soprattutto, dovuti alle “spinte” eterogenee giungenti dalle differenti anime dei partiti che formano la maggioranza parlamentare, tra i quali e su tutti il Pd, da sempre dilaniato anche in Sicilia da lotte intestine e da una miriade di correnti interne, in particolare tra l’area che fa capo a Renzi (tra cui Baldo Gucciardi, Giuseppe Lupo e Marco Zambuto) e quella cuperliana (che tra i big conta sul sostegno di Antonello Cracolici e Mirello Crisafulli).
Sembra ormai giunta al capolinea “l’avventura” del Pd siciliano all’interno della “squadra” crocettiana di Governo, dopo l’ultimatum lanciato a mezzo stampa da parte del Segretario Regionale Fausto Raciti all’indirizzo del Governatore, all’indomani del clamoroso insuccesso scaturente dal tanto inneggiato Piano Giovani Sicilia c.d. click-day (ma ben presto rinominato “flop-day”), gestito e diretto dal tandem Corsello – Scilabra, la prima, Dirigente Generale dell’Assessorato alla Formazione Professionale e all’Istruzione, la seconda, invece, giovane studentessa di Giurisprudenza, nominata sorprendentemente (non avendo mai la stessa ricoperto alcun Ufficio pubblico), Assessore alla Formazione Professionale. Il Piano Giovani Sicilia si era prefissato l’obiettivo di consentire ad oltre 2000 giovani siciliani under 35 di poter svolgere dei tirocini formativi e retribuiti presso aziende e studi professionali dell’Isola, ma, com’è ormai tristemente noto, a causa di ripetuti problemi tecnici che appalesano l’imprudenza nella gestione di un tale provvedimento regionale, non è stato possibile per centinaia di migliaia di candidati, di partecipare alle selezioni nelle giornate preposte agli “incroci telematici” tra aziende ospitanti e candidati.
Dopo il fallimento del flop day e le contestuali dimissioni della Corsello, alla Formazione Professionale siciliana è rimasta soltanto l’Assessora Nelli Scilabra, sempre più “pupilla” del Governatore, da quest’ultimo difesa e supportata andando finanche contro le aperte richieste di dimissioni giunte a Palazzo d’Orleans da maggioranza ed opposizione, nonché per i notevoli risvolti giuridici che l’intera vicenda potrà avere, considerando i neppur tanto velati profili di responsabilità contabile, nella fattispecie del danno erariale, ora al vaglio dei magistrati della Corte dei Conti.
Dopo le vicende del flop day, il Pd siciliano ha chiesto “la testa” dell’Assessore Scilabra che non sembra intenzionata, però, a rassegnare le proprie dimissioni, seppur pende su di lei una mozione di censura proposta dalla minoranza parlamentare, su tutti il Movimento 5 Stelle, ma che sembra raccogliere consensi anche tra i parlamentari del Pd.
Inoltre, proprio in questi giorni, tiene banco un ulteriore “caso” interno alla Giunta di Crocetta, riguardante l’Assessore Sgarlata, costretta alla dimissioni dopo la fuga di notizie riguardanti un presunto abuso edilizio, per aver costruito una piscina in muratura nella sua villa di Siracusa, entro i 150 m del litorale costiero. Il “giustizialista” Crocetta, apprese le notizie riguardanti il suo Assessore, pubblicamente “scaricava” la Sgarlata ritenendola “fuori dal necessario rapporto di fiducia”. Le dichiarazioni di Crocetta hanno sollevato un nuovo polverone politico-istituzionale, portando ad un nuovo braccio di ferro con la sempre più frammentata maggioranza parlamentare, in particolare con il Pd, il maggior supporter della maggioranza di Governo, che chiede con forza, tramite il suo Segretario regionale, una nuova squadra di Assessori “politici”, così da superare l’impasse tra Governo e maggioranza, ma soprattutto in grado di dare (finalmente!) risposte concrete ad un Isola piegata dalle beghe politiche e dal bailamme istituzionale e soprattutto dopo la fallimentare gestione del Piano Giovani, dove il Governo siciliano ha perso buona parte della propria credibilità non riuscendo nemmeno ad offrire ai suoi giovani siciliani i tanto promessi stage formativi e retribuiti, così come annunciato per pubblici proclami dallo stesso Crocetta e dalla sua pupilla Nelli Scilabra.