“Oggi sono stati comunicati i risultati della consultazione sull’Accordo dell’Indotto Fiat di Melfi: una consultazione farsa avvenuta senza il minimo rispetto della democrazia”, si legge in un comunicato diffuso ieri dalla Fiom. “Come già denunciato dalla nostra organizzazione nei giorni scorsi si sono svolte le assemblee con un accordo già in vigore, con molti lavoratori in cassa integrazione, ma soprattutto senza che vi sia stata una certificazione del voto attraverso le commissioni elettorali di stabilimento come normalmente avviene in democrazia. Il tutto si è svolto con una “urna volante”, custodita dai sindacati firmatari dell’accordo, che ha girato nelle varie aziende senza che i lavoratori potessero vigilare sul voto”.
“Alle lavoratrici e ai lavoratori – si legge ancora nel comunicato – è stato impedito di fatto di poter modificare l’ipotesi di accordo, in quanto lo stesso era già in vigore e di fatto è stato accettato il ricatto della Fiat di estendere il CCSL in tutte le 12 aziende ACM, senza reali garanzie sul piano occupazionale, sul piano salariale (premio di risultato uguale per tutti) e con la cancellazione del diritto delle RSU e dei lavoratori di poter contrattare sull’organizzazione del lavoro”.
“In questi giorni i lavoratori – ricordano i metalmeccanici della Cgil -della Tiberina Melfi sono scesi in sciopero proprio per chiedere queste garanzie, sul piano della rotazione tra tutti i lavoratori addetti alle produzioni dei nuovi modelli, sul riconoscimento di un Premio e contro l’atteggiamento aziendale che attraverso i provvedimenti disciplinari tenta di dividere e intimorire i lavoratori”.
“La FIOM-CGIL – conclude il comunicato – unitamente ai delegati delle aziende dell’indotto Fiat ritiene di considerare la trattativa ancora aperta per modificare l’accordo sui punti fondamentali quali la garanzia dei livelli occupazionali, l’organizzazione del lavoro, il Premio di produttività e le relazioni sindacali, e per queste ragioni ha indetto uno sciopero di un ora per il 17 Luglio 2014 dalle ore 12.30 fino alle 15.00 per svolgere un assemblea informativa, con presidio davanti alle aziende, sull’accordo Acm e insieme ai lavoratori chiedere la modifica del testo e un Referendum certificato tra tutti i lavoratori”.