CASERTA. Ed eccoci ancora qui a parlarvi di scarsa inadempienza politica, di vuoto istituzionale, di menefreghismo, di solitudine operaia, di nullafacenza, di rabbia. Ahinoi, ci ritroviamo ancora una volta a fronteggiare “un muro” che perde colpi una “nave” che perde valore a suon di “perdite”, il tutto per cercare di mettere alla luce della cittadinanza la situazione del “BACINO DI CRISI DI CASERTA” che è con “l’acqua” alla gola.
Vi racconteremo qualora non fosse ancora chiaro, non brevemente, la trama della sceneggiata teatrale della politica di centrosinistra. “Appassionatamente …. presi in giro dai politicanti di casa nostra”. La sceneggiata ha vergognosamente inizio con l’incontro avuto sulla Federazione Provinciale del PD con il commissario provinciale Senatore Franco Mirabelli, ed il segretario cittadino del PD Enrico Tresca. I lavoratori nell’incontro chiedono ai vertici del PD di premere in Regione (sulla questione dei corsi di formazione retribuiti, ad oggi non conosciamo ancora la data) ma soprattutto sulla questione della mobilità retroattiva che riguarda i lavoratori esclusi del “BACINO DI CRISI DI CASERTA”. Spiegano ad alta voce il loro dramma, ribadendo la loro totale sfiducia verso le istituzioni politiche, ma soprattutto chiedendo l’impegno politico. Amaramente le istituzioni politiche oggi sono lo zero assoluto. I migliori leader non sono coloro che impongono se stessi a dispetto degli altri e contro gli altri, ma coloro che sanno creare sistema, squadra, organizzazione, cioè concerti di relazioni ordinate. E ciò vale per qualunque forma di leadership, nella politica. Ma per esserlo devi uscire da questo sistema marcio, solo così la classe operaia potrà rifarsi a delle menti che con il cuore aperto, sposino la causa del lavoro, condannando rigidi sistemi, vecchi o nuovi che siano. Come si può privare questi lavoratori di un valore unico ed indispensabile “la sopravvivenza”. Chi sono i responsabili di questo disastro?. Ora con il “Referendum” inizierà, probabilmente il teatrino dei politici, ora tutti si dichiareranno paladini della giustizia, ahinoi, assisteremo ad “uno scarica barile”che consiste nello accollare le proprie responsabilità sulle spalle di altri, che a sua volta se ne laveranno completamente le mani.
Ora ci domandiamo cosa è cambiato nel corso di questi giorni, noi lavoratori non abbiamo più sostegno economico, paghiamo errori per sentirci dire che nessuno è responsabile, e che la politica di centrosinistra sta lavorando per la soluzione. Adesso basta signori della politica, chi ci darà il sostegno economico per le nostre famiglie, quando si intraprenderà una class-action che affronterà il problema lavoro che riguarda “Caserta”. Ora se avete ancora dei valori umani cercate di rendere i lavoratori i protagonisti del futuro della nostra regione. Signori del centrosinistra, siate uomini ( per non dire mezze cartucce, oppure piccoli uomini, per non dire altro) assumetevi le vostre responsabilità verso il “BACINO DI CRISI DI CASERTA”. Vergognatevi basta sbeffeggiarci non c’è più tempo per i tavoli tecnici, non si può aspettare ancora la data per conoscere l’avvio dei corsi di formazione retribuiti, bisogna insistere verso la Regione Campania, ma soprattutto insistere affinché Caserta venga inclusa nell’area complessa di crisi. Bisogna correre per arrivare subito verso il finale di questa problematica riuscendo a fare una stima, analizzando il malcontento dei lavoratori, ma senza giocare sulla pelle delle nostre famiglie, perché appunto noi lavoratori siamo spettatori di un assetto di cose molto poco commendevoli, in parole povere cari signori siamo stufi di vivere. A questo punto, ci sentiamo il dovere di analizzare le riflessioni sul potere decisionale che ogni politico esercita appena eletto. Bisogna agire, non essere corruttori negativi di un sistema che sta finendo nel baratro. Essere politico oggi equivale a porsi consapevolmente dinnanzi ad una scelta andando oltre il proprio interesse e abbracciando l’idea del bene comune. I nostri rappresentanti politici del PD non sono chiamati a ricoprire ruoli ancillari. Bisogna lavorare per la prima linea, questo concetto deve essere chiaro fino alla fine dei giorni. E’ pur vero che è sempre più radicata l’idea che la politica sia diventata uno strumento di lotta per un viscido, clientelare potere asservito a interessi individuali e settoriali, di posizionamento e di occupazione di spazi piuttosto che di sviluppo e gestione di processi. In questo modo non c’è tutela per il popolo, per i lavoratori, chi deve pagare paghi. Ora caro Senatore Mirabelli commissario provinciale del PD, ed Enrico Tresca segretario politico cittadino del PD, non c’è più tempo bisogna insistere con la Regione attraverso l’Assessore Sonia Palmeri, si deve insistere se si vuole con decisione fare un percorso di riforme per “Terra di Lavoro” tutto questo è indispensabile per stabilizzare e rafforzare le condizioni per la ripresa. Adesso basta, vogliamo risposte, non vogliamo essere il calderone politico di nessuno. La parola “fine”non la utilizzeremo nemmeno oggi, perché sappiamo che purtroppo questa storia non è ancora finita qui. Oggi preferiamo salutarci con uno speranzoso: in attesa di risposta.
DISTINTI SALUTI
BACINO DI CRISI DI CASERTA