“C’è una grande unità da parte delle Regioni meridionali. Credo che non dobbiamo alimentare contrapposizioni Nord/Sud perché abbiamo persone perbene in tutte le parti d’Italia. Dobbiamo invece ragionare nel merito”. Cosi il presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca a margine della tavola rotonda sulle autonomie regionali, organizzata stamattina dalla Fondazione Banco di Napoli, alla quale hanno preso parte anche i governatori di Abruzzo, Basilicata, Molise e Calabria e Puglia. “Abbiamo sventato un tentativo posto in essere da Salvini di arrivare alla secessione. In maniera indolore, in maniera coperta, non se ne era accorto nessuno, ma stavamo arrivando a questo ha aggiunto – L’accordo tra Stato italiano e Veneto era in pratica la secessione. Si riconoscevano alla Regione Veneto 6 miliardi di euro in più, al di là delle stupidaggini che stanno raccontando come ‘non togliamo un euro a nessuno’. Già solo mantenere la spesa storica significa mantenere il divario Nord/Sud”.
“Oltre che gli incrementi di gettito alla Regione – ha rimarcato De Luca – si lavorava per rompere l’unità del sistema scolastico nazionale, si parlava di una scuola regionale, e l’unità del sistema sanitario nazionale. Allora la posizione della Campania è questa: prima di tutto l’unità del Paese. Secondo, noi accettiamo la sfida dell’efficienza. Io non difenderò mai le aree di cialtroneria o quelli che nel Sud presentano bilanci falsi, fanno debiti. Ma difendo con orgoglio il Sud che combatte e che è pronto ad accettare la sfida dell’efficienza. Poi bisogna fermare questo percorso prima di andare avanti dobbiamo definire il fabbisogno standard e le risorse da attribuire al Sud”.
Dalle critiche alle proposta, per De Luca, “possiamo fare delle cose immediatamente, cose che non richiedono modifiche costituzionali: decentramento di poteri per quanto riguarda i pareri ambientali e una parte delle competenze delle Sovrintendenze, l’accorpamento del Provveditorato delle opere pubbliche e del Genio civile, anche norme specifiche per le opere pubbliche per dinamizzare l’economia dei diversi territori. Queste cose le possiamo fare subito e d’accordo tutti quanti, Regioni del Nord e del Sud”.
La prospettiva tracciata dal governatore contempla “una proposta di autonomia seria, che non tocca l’unità nazionale e che non si presenta come una forma camuffata di secessione”.