Il 2015 sarà l’anno delle dimissioni del Presidente della Repubblica. Della grande riforma elettorale. Ma potrebbe anche essere un anno importante per il Sud. A patto, però, che il Mezzogiorno sappia trovare in se stesso le ragioni della crescita e dello sviluppo. Ci lasciamo alle spalle un 2014 con i numeri quasi tutti in rosso. La crisi ha colpito duro, soprattutto nel Meridione. E i piccoli segnali di ripresa che si scorgono nelle aree più forti del Paese hanno semplicemente lambito il meridione. La povertà è cresciuta, c’è un esercito di bambini che vive in bilico ed è continuata l’emorragia di posti di lavoro. Un giovane su due è disoccupato. L’emigrazione è tornata a crescere e, secondo le previsioni della Svimez, il Meridione rischia la desertificazione produttiva e industriale.
Ma se il quadro è questo, occorre rimboccarsi le maniche. Abbiamo tutte le capacità per tornare a crescere. Le nuove tecnologie e la Rete consentono di superare di colpo anni e anni di ritardi. Il 2015 può e deve essere un anno da utilizzare per individuare le risorse sulle quali puntare per invertire la rotta.
IlSudOnLine intende incoraggiare questo processo. Continuando a denunciare le cose che non vanno. Ma anche cercando di raccontare il Sud che si è svegliato e vuole rialzare la testa.
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