Un milione di precari in più rispetto al periodo pre-crisi. È questo il risultato, secondo un report della Fon- dazione Di Vittorio della Cgil, delle politiche del lavoro in Italia. Complessivamente gli occupati in Italia sono tornati al livello del 2008, superando quota 23 milioni, maper effet- to di una crescita «record» dei contratti a tempo determi- nato, saliti ad agosto 2017 a quota 2,8 milioni, la più alta dal 2004: quasi un milione in più da allora. Il lavoro, quin- di, è «più debole, precario e povero». E calano anche le ore lavorate: il 5,8% in meno dai massimi pre-crisi (10,9 mi- liardi del secondo trimestre 2017 contro 11,6 miliardi del 2008). E intanto (vedi pezzo a sinistra, ndr) per il lavoro au- tonomo c’è stata una vera e propria emorragia.
L’analisi della Fdv-Cgil se- gnala, inoltre, una schiera di persone impiegate a tempo parziale non per scelta ma in mancanza di occasioni di im- piego a tempo pieno: il part-ti- me in generale raggiunge il li- vello record di 4,3 milioni oc- cupati nel secondo trimestre 2017, oltre 900 mila in più ri- spetto al 2008 e quasi 1,5 mi- lioni in più del 2004. E cresce di più proprio quello involon- tario, raddoppiato dai quasi 1,4 milioni occupati del secon- do trimestre 2008 ai 2,6 milio- ni del secondo trimestre 2017. Il quadro che emerge dal rap- porto, commenta la segreta- ria confederale della Cgil, Ta- nia Scacchetti, «smaschera la retorica del recupero occupa- zionale e della fine della cri- si».