di Adriana Stazio
Il nuovo spettacolo prodotto dal Teatro Massimo di Palermo, che debutta sabato 18 aprile alle ore 20.30 con repliche fino al 26, è un duittico inusuale: la Cavalleria Rusticana di Mascagni a cui sarà affiancata un’opera poco nota di Adolphe Adam, mai rappresentata in Italia in epoca contemporanea, dal titolo Le Toréador. La Cavalleria Rusticana è infatti solitamente accostata a Pagliacci, altra opera verista.
Come spiega il direttore artistico Oscar Pizzo stavolta la Cavalleria invece di un’opera triste, drammatica come Pagliacci, viene affiancata un’opera “ridicola” nel senso che fa ridere, leggera come Le Toreador, appartenente al genere dell’Opera Comique, nella quale troviamo i germi di Offenbach. Il fil rouge che collega le due opere è quello del triangolo amoroso che viene risolto in modo diverso: in Cavalleria Rusticana si conclude in modo drammatico con un duello, nell’opera di Adam invece si risolve con “l’accordo perfetto” secondo il sottotitolo dell’opera, ossia con la protagonista Coraline che riesce a far tenersi sia il marito che l’amante. “Si tratta della differenza tra la Francia e l’Italia, ma anche tra l’illuminismo e il verismo” spiega la regista Marina Bianchi.
La soprano palermitana Laura Giordano, che torna dopo numerosi successi internazionali, ha sottolineato le difficoltà tecniche di quest’opera che presenta un’orchestra importante nonostante il ruolo di coloritura e la grande presenza di parti parlate alternate al cantato secondo la tradizione del Settecento che arriva fino all’Opera Comique. Il Sovrintendente Francesco Giambrone ha illustrato gli obiettivi del Teatro che da un lato ha voglia di aprirsi alla città e al sociale, come dimostra la scelta di destinare all’AIL il ricavato della prova ante generale di stasera, dall’altra ha in programma di potenziare la produzione per avere in cartellone proposte nuove, opere poco note ma anche una routinaria rappresentazione delle opere più famose che costituiscono un importante patrimonio culturale. Tutti hanno sottolineato l’importanza di avvicinare i giovani al teatro d’opera così come accade all’estero. Il teatro è cultura, trasmette emozioni e fa riflettere su tematiche universali, da qui il ruolo importante che può avere per formare le nuove generazioni.