Un vecchio proverbio africano dice: ciò che l’occhio ha visto, il cuore non dimentica, a maggior ragione quello che ha visto la terra d’Africa . Quando poi l’occhio guarda con il cuore, allora possono nascere degli scatti indimenticabili. E proprio con il cuore, Veronica d’Albora, una giovane fotografa, ha saputo immortalare con maestria la vera essenza di luoghi unici al mondo che si trovano in Africa e a Zanzibar. Momenti di vita, panorami mozzafiato, immagini uniche scattate con la sua Nikon D90 e che ora è possibile vedere in mostra alla Terrazza Calabritto nella sua prima personale dal titolo Africa at First Sight fino al 18 maggio prossimo. Si tratta di 6 foto scattate dalla fotografa proprio durante i suoi viaggi in Africa e a Zanzibar. Veronica d’Albora è figlia d’arte, la madre è la pittrice Valeria Corvino, che, proprio in occasione della sua prima mostra, le ha dedicato queste parole: “Parlare di una figlia, mia figlia Veronica, è una grande gioia, rivedo in lei alcuni momenti di quando ero giovane e molto inesperta.
La creatività è sempre stata presente in lei: il teatro e la scuola di recitazione, la passione per la fotografia prima da autodidatta e poi studiata a Roma, ma anche l’amore per l’arte e gli sport estremi, niente l’ha mai fermata, anzi. Veronica è una ” spugna” divora la vita, è avida di conoscenza e di esperienze, appena può viaggia e cerca di imprimere nella sua anima ciò che vede e che fotografa. Nel tempo tutte le immagini che ha conservato a memoria dei luoghi visitati ed amati, sono diventati frammenti di un film bellissimo che è la sua vita.
Io non le ho mai imposto, quando era piccola, di assomigliarmi e crescendo neanche di mettersi in gioco nel mondo dell’arte, pur riconoscendo in lei molte mie passioni, però le ho insegnato a guardare a saper vedere ciò che nessuno osserva con attenzione, non le ho insegnato a disegnare o a dipingere, le ho fatto capire che tutto ciò che ci circonda può essere una parte di noi.
Veronica ha ricevuto questo grande dono e non da me, lei è nata così, io ho solo contribuito ad affinare le sue qualità creative innate.
Ho sperato tanto che le manifestasse mettendosi in gioco e mostrandosi liberamente, forse non ci credeva o forse mi credeva insuperabile, fatto sta che oggi mi ha dato una gioia enorme.”
“ La mostra si intitola Africa at first sight perché non solo è la mia prima vera mostra fotografica, ma soprattutto perché, fin dal mio primo viaggio, con l’Africa è stato amore a prima vista” dichiara Veronica
Volti di bambini, volti di anziani, donne che lavorano, panorami, uno scatto di vita, un particolare, cosa ama fotografare, principalmente?
“Generalmente preferisco scattare foto di reportage. In Sudafrica e a Zanzibar i panorami sono mozzafiato, per cui non ho potuto non scattare anche foto ai meravigliosi panorami. Colori, animali, nuvole, spiagge, montagne, giardini botanici… ogni cosa mi ha rapita, ogni momento dei miei viaggi in Africa. Ma i bambini sono sempre il mio primo amore.”
Come nasce questa sua passione?
“Mio padre ha sempre avuto la passione per la fotografia, mia madre, all’Accademia di Belle Arti, ha studiato le tecniche del taglio fotografico per le sue opere, un Superzio mi ha regalato la mia prima macchina fotografica (una Canon Prima) a 6 anni… non poteva andare diversamente! Viaggiare è sicuramente una delle mie più grandi passioni e catturare i momenti migliori è sempre stato per me istintivo. Con la vecchia Nikon a pellicola di mio padre, ho iniziato a guardare nell’obiettivo cercando, inconsapevolmente, di trovare il giusto compromesso tra luci ed ombre. Con Zia Serena, una zia più che speciale, ho vissuto dei meravigliosi pomeriggi d’estate nella sua camera oscura a Sant’Agata. L’attesa dello sviluppo era elettrizzante ed emozionante. Poi è arrivata in casa una Polaroid, è stato il primo strumento di foto istantanea. Non c’era più l’attesa, ma potevi vedere immediatamente il risultato del tuo scatto. Poi ho deciso di frequentare un corso di fotografia a Roma. Studiare le basi della fotografia mi è servito per capire e razionalizzare ciò che mi piaceva in uno scatto.”
Qual è la foto che l’ha emozionata di più?
“Senza alcun dubbio: At first Sight. i bambini masai a Zanzibar vivono in gruppo e spesso senza adulti nelle vicinanze. Quel bambino giocava sulla spiaggia con delle conchiglie. Io mi sono seduta di fronte per giocare un po’ con lui. Ad un certo punto si è fermato e ha iniziato ad osservarmi. Mi ha scavato dentro. Non ho potuto non immortalare quel momento. “
Come nasce un suo scatto? Ha già in mente l’effetto che farà?
“Dalla curiosità. Cerco di capire come verrebbe quel determinato paesaggio tagliato in quel determinato modo e con quelle determinate luci. Voglio fermare nella mia mente le immagini e scattarne una foto, un po’ come per fissarla per sempre. Cerco di capire l’effetto che farà ma ogni volta è una sorpresa nuova.”
Parte del ricavato della mostra andrà in beneficenza a Youth Solutions Africa, un’organizzazione No Profit che opera in Sudafrica da oltre 10 anni.
“ Il mio contributo andrà alla Township situata nell’area di Phillipi. – ha concluso Veronica – Si tratta di un agglomerato di baracche in cui vivono circa 8.000 persone. Sono presenti solo 150 bagni e 8 accessi all’acqua. Non c’è elettricità, né tantomeno un ospedale vicino. Il tasso di disoccupazione è di circa il 70%.
Il mio sarà solo un piccolo contributo, ma mi sono letteralmente innamorata di quei posti e di quei bambini e ritengo che questo possa essere un bel gesto per ringraziare quella gente e la sua terra per le meraviglie che è stata capace di mostrarmi. “