Bagnoli, punto e a capo. Ieri l’assemblea di Bagnolifutura ha deciso per la messa in iliquidazione della società, Affonda, travolto dai debiti (circa 300 milioni) quello che doveva essere il fiore all’occhiello della rivoluzione arancione di de Magistris. Ma anche dell’intera città. ”E’ un momento storico importante per Bagnoli e per Napoli. Ci prepariamo – ha detto de Magistris, a margine della presentazione di ‘Monumentando Napoli’ – a una proposta molto forte, innovativa che va nella direzione della tutela dell’ambiente, del paesaggio, della storia della citta’, ma che guarda anche alla grande innovazione e alla vocazione principale di quell’area che e’ il turismo”.
La liquidazione di Bagnolifuturadovra’ essere ”dinamica e attiva nel solco della continuita’ della funzione pubblica che ha avuto la Stu”. E’ quanto auspica l’assemblea dei soci della Bagnolifutura che ha affidato il ruolo di liquidatore all’attuale presidente del Consiglio di amministrazione della societa’ Omero Ambrogi. ”La liquidazione – ha spiegato Palma – non sara’ fallimentare e lavoreremo anche sul piano urbanistico per dare una scossa al recupero dell’area”. Il Comune e il liquidatore, dunque, secondo quanto appreso, lavoreranno per ”ripensare anche sul piano urbanistico” l’area. In questa direzione, sono gia’ stati avviati ”tavoli” con Cassa Depositi e Prestiti e con Fintecna con i cui vertici – come riferito da Palma – ”nei prossimi giorni sara’ avviato un percorso insieme”. Nodo aperto, il destino dei lavoratori della Bagnolifutura che – assicura l’esponente della Giunta comunale – ”non saranno lasciati soli”. ”L’amministrazione – ha dichiarato Palma – e’ vicina ai lavoratori che stanno vivendo ore difficili, ma e’ nostra preoccupazione rasserenarli perche’ il Comune fara’ di tutto per salvaguardare i posti di lavoro”