Martino Scialpi e’ morto senza riuscire a incassare il 13 al Totocalcio da circa un miliardo di lire che sosteneva di aver realizzato il primo novembre del 1981.
[aesop_image img=”https://www.ilsudonline.it/wp-content/uploads/2019/06/totocalcio-martino-scialpi.jpeg” panorama=”off” align=”center” lightbox=”on” captionsrc=”custom” captionposition=”left” revealfx=”off” overlay_revealfx=”off”]
La storia
Martino Scialpi era un ambulante di 67 anni di Martina Franca. Aveva ingaggiato con il Coni un’estenuante battaglia giudiziaria. La vincita, però, non gli è stata mai riconosciuta perché il Coni ha sempre sostenuto che la schedina non sia mai arrivata all’archivio corazzato del Totocalcio.
Il processo
Scialpi fu processato e assolto in via definitiva nel 1987 dall’accusa di truffa con la restituzione della schedina originale. Per quasi 38 anni ha combattuto una battaglia giudiziaria, inseguendo il sogno di incassare quella vincita che oggi, con la rivalutazione monetaria, equivarrebbe a una decina di milioni di euro.
I costi
Per sostenere le spese legali e i viaggi per raggiungere i tribunali di mezza Italia Scialpi ha dilapidato oltre 500 mila euro.