Vincenzo Musacchio, giurista, docente di diritto penale e direttore scientifico della Scuola di Legalità intitolata proprio a don Peppe Diana, è tra le persone cui è stato assegnato la menzione speciale “Premio nazionale don Peppe Diana – Per amore del mio popolo”. A volerlo è stata la famiglia del sacerdote ucciso il 19 marzo del 1994, insieme al “Comitato don Peppe Diana” e Libera Caserta. “Per la sua instancabile azione di diffusione della cultura della legalità con particolare riferimento alla lotta alle mafie, alla corruzione e con predilezione per l’approfondimento della nostra Costituzione”.
L’annuncio, come per regolamento del premio, avviene sempre il 21 marzo, primo giorno di primavera e giorno dei funerali di don Diana. Insieme a Musacchio saranno premiati, Ilaria Cucchi, Papa Francesco, Roberto Di Bella. Il Premio è assegnato ogni anno assegnato a personalità di fama nazionale e internazionale che hanno saputo meglio incarnare, nel campo artistico, sociale, religioso, politico, economico, delle professioni, il messaggio di Don Peppe Diana contribuendo alla denuncia e alla costruzione di comunità libere alternative alle mafie.
Tra i nomi di spicco cui è andato il Premio nazionale don Peppe Diana ci sono: Milena Gabanelli, giornalista e autrice di Report, Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, Roberto Saviano, giornalista, Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia, don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Toni Servillo, attore napoletano di fama internazionale, Pif (Pierfrancesco Diliberto), regista e attore ed Enzo Avitabile, cantante.
Il premio della menzione speciale va a Musacchio, proprio nel venticinquesimo anniversario della morte di don Peppe, consiste in una vela in miniatura, opera dell’artista Giusto Baldascino, già installata nel Parco cittadino di Casal di Principe dedicato a don Giuseppe Diana. La cerimonia di consegna dei premi avverrà il 4 luglio prossimo, a Casal di Principe, nel giorno del compleanno di don Peppino Diana proprio nella casa che fu del sacerdote assassinato dalla camorra. Per Musacchio è il meritato riconoscimento per la sua opera di divulgazione della cultura della legalità tra le giovani generazioni.
“Ricevere questo premio – ha detto il giurista molisano – significa sentire l’abbraccio e la riconoscenza di don Peppe, della sua famiglia e della sua comunità”. “Non è da poco ricevere un premio – continua Musacchio – così importante, poiché questo significa che esiste ancora una comunità, quella di Casal di Principe, pronta a ascoltare e a vivere il valore della legalità”. “Ne sono onorato e spero – conclude Musacchio – che questo riconoscimento possa servire a sensibilizzare la nostra classe politica sul problema serio della lotta alle mafie”.
Al nostro collaboratore i complimenti del Sud on Line.