Colti in flagrante a fare i furbetti e subito riammessi al lavoro al Loreto Mare di Napoli, una delle strutture ospedalieri più importanti della città. Ma solo come pena, per così dire, accessoria. “Per non creare disagi ai pazienti”. Lo ha disposto il Gip, Pietro Carola, nei confronti dei 50 su 55 furbetti del cartellino colpiti da una misura cautelare. Un’inchiesta durata due anni e che ha portato a un avviso di chiusura indagini per 94 tra medici, infermieri, amministrativi, tecnici e operatori sanitari del nosocomio. I reati contestati sono truffa ai danni dello Stato e falsa attestazione di presenza.
I ‘furbetti del cartellino’ andavano a giocare a tennis, a fare lo chef in una struttura alberghiera del Nolano o il medico in centri privati, se non a casa propria, nonostante fossero apparentemente in servizio grazie a complici che strisciavano il badge al posto loro o alteravano i dati direttamente nel sistema digitalizzato di rilevazione delle presenze. “Abbiamo chiesto al gip di autorizzare chi e’ finito agli arresti domiciliari a lasciare la propria abitazione ogni mattina per andare al lavorare. Non vogliamo che l’ospedale resti senza assistenza”, spiega il procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, che regge la Procura partenopea dopo il pensionamento di Giovanni Colangelo. In soli tre mesi, dal novembre del 2015 al febbraio 2016, una persona ha timbrato 443 volte per altri che non erano al lavoro. Un danno erariale di 38mila euro. In un anno, la stima totale del danno e’ di 800mila euro.
Il ‘sistema’ ha interessato tutti, da personale dell’ufficio passi, a quello dell’economato, direzione sanitaria, reparti di emergenza (pronto soccorso, ostetricia, chirurgia, radiologia, neurologia). Il gip stesso lo aveva messo nero su bianco, togliere decine di unita’ di personale operativo a un nosocomio avrebbe accresciuto il “disastro sociale” in cui versa la Sanita’ campana, con “una situazione gravissima” di disagi “per la persistenza di carenze di fondi, di personale e di mezzi”.
Ad alcuni dei 55 dipendenti finiti ai domiciliari oggi nel corso del maxi blitz antiassenteismo messo a segno dai carabinieri nell’ospedale Loreto Mare di Napoli, oltre che il reato di truffa aggravata viene anche contestato il reato di accesso abusivo ai sistemi informatici del nosocomio: e’ stato infatti accertato che hanno cancellato le
ore di lavoro che avrebbero dovuto recuperare e aggiunto ore di straordinario non prestate. A renderlo noto e’ stato il procuratore aggiunto, Alfonso D’Avino, che coordina il pool di magistrati che indaga sui reati contro la pubblica amministrazione, nel corso della conferenza stampa in Procura.