Politica interna
Renzi-Anci: Sbarcato a Bari per l’assemblea dell’Anci, Matteo Renzi non si lascia sfuggire l’occasione per cercare di arruolare il maggior numero possibile di sindaci sotto la bandiera del “Sì”. “Il punto fondamentale, lo dico sia a chi voterà “Sì” che a chi voterà “No” – dice il premier brandendo l’arma dell’orgoglio– è la consapevolezza che un sindaco possa essere contemporaneamente sindaco e senatore. È fondamentale far passare in Italia il concetto che fare il sindaco non è solo occuparsi delle piccole beghe quotidiane, ma anche avere una visione del Paese”. Ergo, se vince il “Sì”, ogni sindaco può aspirare ad uno dei 21 laticlavi disponibili, pur se disegnati e corretti. Il premier lancia ai sindaci presenti anche un segnale indiretto, che fa baluginare una continuità nell’azione del governo comunque finisca la partita: “Il Patto dell’Agenda Urbana siamo pronti a firmarlo a partire da gennaio. Vi chiedo una mano, comunque vada il referendum”. Intanto Pierluigi Bersani torna all’attacco, spostando la guerriglia sul terreno della manovra.
Crisi migranti: Nel giorno di una nuova tragedia nel Canale di Sicilia, 17 persone tra cui un bimbo di tre anni scomparse in mare, il Capo dello Stato Sergio Mattarella chiede “coerenza e responsabilità” sull’emergenza migratoria della quale “l’Italia sopporta il peso praticamente da sola per quanto riguarda la rotta mediterranea”. Nella sede Nato di Roma il presidente della Repubblica esorta le organizzazioni internazionali a “dare concretezza agli impegni presi nel vertice di Varsavia”. Anche Papa Francesco lancia un “accorato appello affinché si cerchino e si adottino soluzioni durature” per i minori costretti a migrare dalla crisi e dalle guerre in corso nei loro Paesi. Sul fronte europeo, invece, il premier Matteo Renzi torna a proporre che “i Paesi che non rispettano i propri impegni sull’immigrazione, i Paesi che alzano i muri, non devono avere finanziamenti privilegiati”, al contrario di quanto avvenuto fino ad oggi. Da parte sua, Angelino Alfano, in occasione del vertice europeo dei ministri dell’Interno in Lussemburgo, ha ribadito che “la situazione nel nostro Paese è pesante e difficile, ma sia chiaro: l’Italia non è disponibile a diventare l’Ellis Island d’Europa”.
Bob Dylan. È polemica sui social network tra Alessandro Baricco e Gianni Riotta sul premio Nobel per la letteratura assegnato a Bob DYLAN. “Alessandro Baricco -scrive Gianni Riotta sui suoi profili social- protesta contro il Premio Nobel per la Letteratura a Bob DYLAN: ‘Che c’entra con la letteratura? Meglio dargli un Grammy Award’. Verrebbe da spiegare molte cose, per chiarire l’ovvio legame tra testi di ballate e letteratura, dall’antica epica greca al Medio Evo all’Ottocento e Novecento. Ma il perentorio giudizio di Baricco è così drastico da sollevare piuttosto una diversa domanda: ‘Caro Baricco, Bob DYLAN c’entra davvero molto con la letteratura. Tu, piuttosto, sei proprio sicuro di entrarci qualcosa, anche solo un pochino, di striscio magari?'”.
Dario Fo: È morto ieri a Milano Dario Fo. I funerali saranno celebrati a Milano, domani alle 12, in piazza Duomo, con rito laico.
Politica estera
Donald Trump: L’avversario più pericoloso, forse politicamente letale, di Donald Trump è il suo passato. Quattro donne lo accusano di molestie sessuali dalle colonne del New York Times, della rivista “Magazine” e del “Palm Beach Post”, una sorta di controprova pratica delle vanterie sessiste rivelate la settimana scorsa. Inoltre è comparso un altro filmato in cui The Donald fa apprezzamenti su una bambina di 10 anni. Dalla Florida il candidato repubblicano si difende, annunciando che denuncerà il New York Times, che ha pubblicato la storia delle molestie subite da Jessica Leeds e da Rachel Crooks, ed ha attribuito “la manovra” a Bill e Hillary Clinton: “Sono dei criminali, ricordatevelo”. Anche la first lady, Michelle Obama, prende posizione e attacca Trump con durezza: “Un uomo potente che dice di poter fare quello che vuole con le donne. Sconvolgente e inaccettabile”. Secondo una media dei sondaggi elaborati dal sito “FiveThirtyEight” Clinton ha un vantaggio del 15% nel mondo femminile, mentre Trump è in testa di cinque punti in quello maschile.
Brexit-Scozia: Il voto di giugno sulla Brexit, favorevole al “leave”, rende più concreta l’ipotesi indipendentista in Scozia, dove la maggioranza si è dichiarata per la permanenza nell’Unione europea. La settimana prossima sarà avviata dal governo di Edimburgo la consultazione per la stesura del progetto di legge per indire un secondo referendum, progetto che dovrà passare al Parlamento scozzese e ottenere poi il semaforo verde da Westminster. “Il primo ministro può avere un mandato per portare l’Inghilterra e il Galles fuori dall’Europa ma non ha il mandato per escludere dal mercato unico alcuna parte del Regno Unito”, ha detto la “first minister” Nicola Sturgeon durante il congresso del partito nazionalista scozzese, ed ha aggiunto che il referendum deve essere “fatto prima che il Regno Unito lasci l’Europa, se è necessario a proteggere gli interessi del nostro Paese”. Cauta la risposta di Downing Street: “Lo Scottish National Party deve concentrarsi sul lavoro da fare assieme, come unione, come Regno Unito, per ottenere il miglior accordo possibile nel momento in cui lasceremo l’Ue”.
Economia e Finanza
Cina: Tornano le preoccupazioni sull’economia cinese. Da una parte c’è la svalutazione del renminbi, dall’altra i nuovi dati della bilancia commerciale. Secondo il Centro studi del Mofcom il mese scorso le esportazioni cinesi sono calate del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2015 e del 2,2% quello delle importazioni. Il ministero stesso ha precisato che la caduta è ancora più ampia nei dati calcolati in dollari con l’export sotto del 10% e le importazioni sotto dell’1,9%. Il surplus commerciale di Pechino sfiora oggi i 42 miliardi di dollari, ai minimi degli ultimi sei mesi. Dati che preoccupano gli investitori di tutto il mondo, che temono un rallentamento dell’economia cinese.
Pensioni: La platea dei lavoratori impegnati in attività “gravose o faticose” e il tetto di reddito da pensione. Sono gli ultimi due aspetti da definire per l’accesso all’Ape social gratuita e, con ogni probabilità, saranno resi noti a Palazzo Chigi nell’incontro a livello tecnico fissato con la delegazione sindacale. Al tavolo di oggi, naturalmente, i sindacati si aspettano di conoscere le decisioni finali del governo anche sulle doti finanziarie messe in campo (si parla di 1,5 miliardi l’anno prossimo per arrivare a 2,5 miliardi di maggiore spesa strutturale dal 2019). Ieri il sottosegretario alla Presidenza Tommaso Nannicini, intervenendo al Tg2, ha ribadito l’Ape social sarà ”interamente a carico dello Stato” per tutti coloro che avranno la pensione futura certificata dall’Inps inferiore a una certa soglia. Lo stesso ha aggiunto che l’Ape volontaria costerà tra il 4,5 e il 5% per ogni anno di anticipo e ha confermato che i soggetti che già percepiscono la quattordicesima beneficeranno di un aumento di 100-150 euro mentre quelli che, attraverso l’estensione della platea, la percepiranno per la prova volta percepiranno assegni tra i 330 e i 500 euro. Anche il premier Renzi è tornato sull’argomento, parlando di “un passo in avanti significativo”.