Mentre l’Amministrazione comunale resta ferma al palo non riuscendo a dare risposte concrete e reali, e libere da smog, per una mobilità eco-sostenibile e alla limitazione del traffico veicolare in città, da sempre in ostaggio dei mezzi a motore e dunque inquinanti, l’unico bike sharing (bici pubbliche condivise dai cittadini) su strada di via Dusmet (ingresso del Porto), che doveva essere da tempo funzionate non solo è abbandonato a se stesso da tempo ma di fatto è stato trasformato in una sorta di ‘car sharing’ virtuale, ovvero in un parcheggio per auto. Certo- afferma Alfio Lisi portavoce di Free Green Sicilia – non è facile in città muoversi a piedi vista la scomparsa dei segnali pedonali, l’assenza di percorsi pedonali e di altri strumenti da codice stradale utili a proteggere e agevolare i cittadini pedoni, nè in bicicletta in una città dove di fatto non esistono piste ciclabili con corsie autonome , e dunque protette ,e a nulla è valsa fino ad oggi la richiesta ad esempio di riservare solo alle bici la corsia laterale, poco utilizzata, di Corso Italia che da piazza Verga porta verso piazza Europa per poi congiungersi alla corsia riservata, ma poco protetta, alle bici del lungomare di nuova realizzazione. Così come il cosiddetto car pooling ( ovvero più persone viaggiano insieme nella stessa auto, che normalmente è di proprietà di uno dei viaggiatori, e dividono tra loro le spese di viaggio e manutenzione) molto utile ai lavoratori di una stessa struttura che è stato del tutto dimenticato essendo un ottimo incentivo non solo al risparmio in denaro personale ma a limitare il numero di auto in circolazione, con la conseguente dimuizione di gas di scarico e di traffico.
Ma si è voluto Attivare il cosiddetto ‘car sharing’ che si differenzia dal car pooling in quanto tipicamente si tratta di un servizio commerciale erogato da apposite aziende e può essere assimilato a un autonoleggio a ore con automobili parcheggiate in più punti della città. Dunque visto che esso si rivolge prioritariamente a coloro che non hanno un’automobile o che vogliono evitare di utilizzare la propria magari preferendo andare con mezzi pubblici (autobus , metrò e così via) o si spostano anche a piedi per tratti di poca distanza (come ci dimostra il traffico spesso a piedi si arriva molto prima e non si inquina) non possiamo consideralo un mezzo alternativo all’auto personale , ovviamente, né un mezzo che diluirà la mole delle auto in circolazione anzi aumenterà , né diminuirà la dose di smog giornaliero in città in quanto i mezzi messi in circolazione non sono elettrici ma a combustione, e visto che il car sharing aumenta i mezzi in circolazione non può che aumentare il traffico veicolare con il conseguente smog .
Dunque- affema Alfio Lisi – se qualcuno pensava che il car sharing avrebbe diminuito il traffico e lo smog si sbaglia in quanto non potrà assumere dimensioni tali da incidere piu’ di tanto sul miglioramento del traffico in (qualsiasi) città! Anche in considerazione che oltre ad immettere ulteriori auto in car sharing in città (che dovrebbero essere elettriche) si dovrebbero aggiungere reali limiti alla circolazione di auto private, aumentare e di molto i mezzi pubblici con percorsi facilitati, fluidi e sicuri, attivare seriamente i posteggi scambiatori tra auto e mezzi pubblici prioritariamente per coloro che arrivano da altri Comuni, aumenteare le zone pedonali e limitati al traffico (ZTL) ( visto e considerato che quelli già esistenti non vengono fatti rispettare e dove circola giornalmente di tutto liberamente: via Etnea, la ZTL di Piazza Teatro Massimo, piazza Duomo e piazza Università, via Pacini, Borgo S. G.li Cuti, pescheria, via Crociferi e così via) e tutte quelle iniziative utili a fronteggiare il traffico e l’inquinamento che ci avvelena tutti , giorno dopo giorno, affinchè Catania tutta possa essere trasformata in una città vivibile e civile, ovvero a misura di cittadino e del suo diritto al benessere ambientale e sociale.