Secondo uno studio del Censis l’Italia senza gli stranieri vedrebbe una scuola pubblica con 35 mila classi in meno. Non ci sarebbero 2,6 milioni di giovani under 34. E nonostante gli immigrati residenti siano 1*8^2% della popolazione, beneficiano del 4% delle forme di sostegno al reddito e solo l’1% di essi riceve una pensione. Crescono anche le imprese (+49%) mentre continuano a diminuire quelle italiane.

Un dramma economico, sociale, culturale, che il Censis ha elaborato in una simulazione statistica che polverizza pregiudizi e leggende metropolitane. A cominciare dall’anagrafe. Senza stranieri ci troveremmo con una diminuzione di 2,6 milioni di giovani al di sotto dei 34 anni. Un Paese per vecchi, sull’orlo del precipizio demografico, salvato dagli immigrati. Le nascite da almeno un genitore straniero fanno registrare un costante aumento: +4% dal 2008 al 2015, a fronte di una riduzione del 15,4% dei nuovi nati da entrambi
i genitori italiani. Dei 488 mila bambini venuti al mondo nel 2015 (il più basso numero di nascile dal 1861, anno dell’Unità d’Italia), più del 20% ha almeno un genitore straniero.