Si toglie più di un sassolino dalle scarpe. Vincenzo DeLuca convoca una stampa per parlare di sanità, del riparto nazionale dei fondi destinati alle Regioni. Il giorno dopo l’assoluzione in appello dalle accuse per il termovalorizzatore a Salerno, sentenza che fa dissolvere l’incubo sospensione legato alla legge Severino, il presidente della Regione Campania dedica poco meno di tre minuti alla vicenda. Attacca chi lo aveva attaccato,
fin dalla campagna elettorale:
«Viviamo in un Paese dove ci si diverte a massacrare le persone – dice -piuttosto che rispettarne la dignità e fare una ricerca di verità». Ciò che conta, aggiunge, «è essere uomini», rispettare cioè «i valori umani fondamentali», perché «dietro una persona ci sono mondi che vanno rispettati». Riflessioni che «sarebbero banali in un Paese civile e moderno», ma «in Italia, è andato crescendo un modo di svilupparsi del dibattito pubblico irrispettoso della dignità dei cittadini, della Costituzione, delle regole di uno Stato di diritto».