La Stampa e il Corriere della Sera aprono sulla visita di Papa Francesco alla sinagoga di Roma, Repubblica si occupa della legge sulle unioni civili, l’Unità titola sulla morte negli attentati in Burkina Faso di un bambino italiano e sulla nuova strage dell’ISIS in Siria, il Messaggero apre su come cambieranno i controlli fiscali, il Giornale analizza gli effetti della crisi sugli stipendi dei professionisti, Libero segue ancora le vicende di Banca Etruria, e il Fatto titola sullo scontro “finto” fra Juncker e Renzi. I giornali sportivi aprono sulla vittoria della Juventus che insegue il Napoli in testa al campionato.
Politica interna
Pd – Francesca Balzani, intervistata ieri su SkyTg24, parla della licenziabilità dei dipendenti pubblici assenteisti. La candidata alle primarie Pd per la corsa al Comune di Milano definisce demagogico l’ultimo annuncio del premier Matteo Renzi, perché l’assenteista “è già licenziabile, non ci vogliono poteri o provvedimenti straordinari”. Un modo per raccogliere i consensi di chi non ama il Presidente del Consiglio? Forse, ma lei assicura che con Renzi i rapporti sono buoni, e c’è “rispetto reciproco”. Anzi, “credo che Renzi mi stimi molto perché ho sempre fatto molto bene il mio lavoro”. Riguardo alla competizione politica meneghina Balzani è sicura “di essere molto vicina a Sala per quanto riguarda il gradimento dei cittadini milanesi”. E precisa: “La cosa positiva è che tutti i candidati sono in grado di battere il centrodestra e questo mi sembra un risultato importante”.
Unioni civili – Il travagliato iter della legge sulle unioni civili è stato ulteriormente ostacolato da una frase della Corte costituzionale, inserita in una sentenza datata aprile 2010: “I costituenti tennero presente la nozione di matrimonio che stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso”. La sentenza è stata richiamata dal Quirinale, al quale il governo si è rivolto per una valutazione sulla costituzionalità della legge Cirinnà, attualmente in discussione in Parlamento. Mattarella si è astenuto da giudizi di merito, ma il semplice richiamo della sentenza della Consulta ha fatto scattare l’allarme del governo, che ora sta lavorando a una serie di emendamenti per limitare i rischi.
M5S – Gianroberto Casaleggio chiede a Beppe Grillo d’intervenire nell’offensiva mediatica contro il Pd in risposta al caso del Comune di Quarto. Per questo l’ideatore del Movimento si recherà già in settimana nella sede della Casaleggio Associati. Anche se Grillo, causa impegni lavorativi, non potrà partecipare a un vero e proprio tour nei Comuni con amministratori Pd indagati, potrebbe almeno fare un paio di tappe: si lavora su Como e Siena.
Politica estera
Stati Uniti – Il presidente Usa Barack Obama e quello iraniano Hassan Rouhani rivendicano il successo dell’accordo sul nucleare, difendendosi dalle rispettive opposizioni, che accusano i due leader di aver ceduto al nemico. Per Rouhani si è “aperta una pagina nuova fra l’Iran e la comunità internazionale”, mentre Obama celebra un “buon giorno per la sicurezza del mondo” ed esalta la “forza della diplomazia”, che è servita a far progredire i rapporti tra Usa e Iran “senza passare per una nuova guerra in Medio Oriente”.
Siria – Nella città siriana di Deir Ezzor, assediata dai miliziani dell’Is, solo quattro quartieri sono rimasti nelle mani del regime di Bashar Assad. In questo scenario di guerra gli estremisti del Califfato sono passati casa per casa, uccidendo uomini donne e bambini. L’Osservatorio siriano per i diritti umani parla di 150, forse 300 vittime tra militari e civili. Nei quartieri ancora controllati dai filo-governativi 200mila civili sopravvivono alle pallottole per morire di stenti, senza cibo e medicinali. Lo Stato islamico sui suoi network proclama vittoria, “abbiamo conquistato il sobborgo”. Nella notte e all’alba i caccia russi hanno bombardato le postazioni avanzate del Califfato, in modo da proteggere i lanci di cibo e medicinali.
Economia e finanza
Conti pubblici – Ieri Palazzo Chigi ha smentito l’esistenza di “alcuna ipotesi o proposta italiana di revisione del Fiscal compact”, ma c’è un problema. I nostri conti per il 2016 non sono a rischio, ma senza un’interpretazione della flessibilità di bilancio un po’ meno rigida di quella fatta propria dalla Commissione Ue, rispettare i parametri nel 2017 e 2018 sarà difficilissimo. Dall’Europa non arrivano segnali incoraggianti in tal senso, perché “la flessibilità è un margine, si può usare una volta sola”. E l’Italia per il 2016 ne ha fatto ampio uso, “sforando” per una decina di miliardi di euro. Sforamenti che devono essere valutati tra febbraio e maggio e autorizzati da Bruxelles. Se anche non ci fossero intoppi il vero problema si porrà quando si dovrà impostare la manovra 2017 e 2018, sulla quale pesano gli aumenti dell’Iva. Per scongiurare l’Iva e ridurre le tasse sulle imprese servirebbero tra 20 e 25 miliardi di euro l’anno.