Sulla Stampa c’è un’intervista al ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan, la Repubblica titola con le parole “qualcuno pagherà”, dette dal Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e il Corriere parla di una possibile “commissione d’indagine sul sistema del credito”. I quotidiani di oggi parlano anche della legge di stabilità approvata alla Camera nella notte tra sabato e domenica, delle elezioni in Spagna (si vota oggi) e dei migranti morti cercando di arrivare in Grecia partendo dalla Turchia: ieri c’è stato un altro naufragio e sono morte almeno 18 persone, 10 delle quali erano bambini. I quotidiani sportivi di oggi parlano soprattutto dell’ultima giornata di Serie A del 2015: la prima partita di oggi è Carpi-Juventus, alle 12.30.
Politica interna
Forza Italia – Non c’è pace nel partito dopo le frizioni tra i due capigruppo Romani e Brunetta per la poca incisività di Fi nella scelta dei giudici costituzionali e nella mozione di sfiducia al Ministro Boschi. Ieri la situazione è ulteriormente degenerata quando si sono diffuse incontrollate le voci su imminenti dimissioni di Brunetta da capogruppo, con Mara Carfagna già pronta a sostituirlo. L’onorevole ha denunciato presso la Polizia postale il sito che aveva diffuso l’indiscrezione e ha ottenuto da Berlusconi una pubblica riconferma della fiducia; a sua volta l’ex Premier avrebbe poi fatto trapelare con una serie di telefonate di aver perso la pazienza, perché “la caselle nel partito e nei gruppi cambiamo quando lo dico io”. E pare che per il clima avvelenato sia stata annullata anche la cena di Natale tra Berlusconi e i parlamentari.
Milano – In vista delle primarie Pd del 7 febbraio arriva il primo forfait. Il deputato Emanuele Fiano ha annunciato il passo indietro in favore di Giuseppe Sala, che a giorni dovrebbe sciogliere ufficialmente la riserva, definendolo “il miglior candidato per battere le destre nero/verdi e i populismi incapaci”. Nella parte più a sinistra della galassia piddina intanto non hanno avuto efffetti tangibili le pressioni di Sel affinchè Majorino e Balzani si presentino in ticket, entrambi rimangono in campo e anzi la vice del sindaco Pisapia ha iniziato la raccolta firme per le primarie. Ieri si è inserito nel dibattito anche il vice presidente del Pd, Lorenzo Guerini, che ha auspicato una corsa comune con la neonata Sinistra Italiana di Fassina: “Rompere esperienze di governo per fini politici nazionali, facendo pagare un prezzo alle città al voto, mi sembra sbagliato”, ha ammonito.
Politica estera
Immigrazione – L’ennesimo naufragio di una precaria imbarcazione di migranti sulla rotta che collega la Turchia alla Grecia ha causato la morte di 18 persone, di cui dieci bambini. Erano cittadini siriani, iracheni e pachistani. L’Onu ha annunciato che martedì prossimo dovrebbe arrivare in Europa il milionesimo migrante di quest’anno, mentre fa discutere la proposta del Governo danese, che sta studiando la possibilità di sequestrare ai profughi in entrata gli oggetti di valore, come una sorta di indennizzo per l’accoglienza che riceveranno nel Paese.
Siria – La tensione tra Turchia e Russia rimane alta: Putin è tornato a pungere la leadership turca, ricordando che “non durerà in eterno”, e ricevendo in cambio dal premier turco Davutoglu l’accusa di “voler tornare ai suoi giorni nel Kgb, che invece non esiste più”. E in un’intervista al Corriere, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federico Mogherini, ha ribadito che lo scenario politico in Siria resta complicato: “Su Assad ci sono opinioni diverse, ma spetterà ai siriani decidere”. E assicura: “Nessuno scambio con Mosca sulle sanzioni”.
Spagna – Il Paese va al voto nell’incertezza degli ultimi sondaggi, che davano il Partito popolare del Premier Rajoy come vincitore col 26% e con il Psoe fermo poco sopra al 20%, ma allo stesso tempo sancivano la fine del bipolarismo spagnolo post franchista, basato sull’alternanza tra popolari e i socialisti. I movimenti civici di Podemos e Ciudadanos sono infatti entrambi accreditati di percentuali tra il 15 e il 20%, una situazione che potrebbe portare alla paralisi istituzionale. C’è chi ipotizza che il re potrebbe finire per non assegnare l’incarico per formare il nuovo governo al leader della forza vincitrice.
Economia e finanza
Legge di Stabilità – La Camera è riunita in seduta notturna per il voto finale alla manovra, che è salita a 35,4 miliardi e conta oltre mille commi. Il Governo è riuscito a evitare il ricorso al voto di fiducia e si appresta da martedì alla prova del Senato. L’ok definitivo è atteso prima di Natale. Tra le novità di rilievo introdotte ieri in extremis c’è l’istituzione di una “carta” dedicata a chi ha almeno tre figli minori a carico e che dà diritto a sconti per l’acquisto di beni e servizi, entro certi parametri Isee. Il Governo ha inoltre rifinanziato il fondo nazionale indigenti per 12 milioni in tre anni e prorogato le concessioni balneari per la prossima stagione turistica, a eccezione dei Comuni sciolti o commissariati per mafia. La tensione in Aula è salita quando la maggioranza ha bocciato un emendamento congiunto M5S, Lega e Fdi, che proponeva l’esclusione delle pensioni di invalidità e delle indennità di accompagnamento per la determinazione dell’Isee.
Salvabanche – Dopo giorni sotto i riflettori per una vigilanza da molti giudicata troppo blanda sulle quattro banche collassate, Bankitalia passa al contrattacco e sarà direttamente Ignazio Visco a essere ospite stasera del programma di Fabio Fazio su Rai3. Il Governatore inoltre ha concesso un’ampia intervista a Repubblica, in cui assicura che Bankitalia ha “fatto il massimo e scongiurato altre crisi”, per poi promettere che “chi ha sbagliato, pagherà” e allontanare ogni ipotesi di dimissioni: “Con il governo non c’è alcuna tensione”. Visco fa anche considerazioni sui nuovi meccanismi di bail in, che “se non ben gestito, rischia di essere controproducente, rendendo più onerosa la raccolta bancaria”; in generale dall’Europa Visco mostra di aspettarsi “regole più flessibili”. E ieri anche il vice direttore generale, Luigi Federico Signorini, è andato di fronte alle telecamere di La7 per spiegare di condividere la scelta del Governo di un affido diretto dei prossimi arbitrati all’Autorità Anticorruzione di Cantone, per poi difendere l’operato di Via Nazionale: “Non siamo stati lenti (…), non possiamo commissariare un istituto prima del deterioramento”. Intanto il Governo ha deciso di istituire da gennaio una commissione d’indagine sul sistema creditizio e il Ministro Padoan, intervistato da La Stampa, anticipa che a gennaio si procederà a una riforma del credito cooperativo e che verranno introdotti incentivi sui prestiti incagliati, oltre a nuovi poteri per Bankitalia, la quale “potrà vietare i bond rischiosi”. Poi il titolare del Tesoro critica l’Ue germano-centrica: “Sulle banche italiane da Ue e Germania posizioni discutibili”, come sulla questione del no di Schaeuble alle garanzie comuni sui depositi: “Causato dalla politica interna, ma senza condivisione dei rischi non sopravvive nemmeno l’Unione monetaria”.