Non cala la tensione nella grande distribuzione: sabato prossimo i dipendenti dei supermercati e della grandi catene distributive potrebbero incrociare le braccia. Dopo quella di sabato 7 novembre, i sindacati Filcams Cgil,] Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno indetto una nuova giornata di sciopero.
Non solo, le organizzazioni di categoria invitano i cittadini a non andare a fare la spesa quel giorno, in segno di  solidarietà con i lavoratori. La precedente mobilitazione, secondo i confederali, aveva toccato picchi dell’80% di adesione. Alla base della protesta lo stallo delle trattative per il rinnovo del contratto, scaduto da due anni. I confederali contestano l’intransigenza dei datori di lavoro e li accusano di voler – tra l’altro – eliminare gli scatti di anzianità automatici, rivedere il regime delle assenze per malattia, ridurre le maggiorazioni per il lavoro domenicale, notturno e straordinario.
Contestazioni ovviamente respinte da Federdistribuzione, l’organizzazione delle imprese del settore. Che anzi critica la scelta di attuare lo sciopero nell’ultimo sabato prima di Natale, uno dei giorni clou per gli acquisti delle feste. «Uno scarso senso di responsabilità da parte dei sindacati – dichiara il presidente Giovanni Cobolli Gigli – per una decisione che potrebbe arrecare disagio alle persone interessate agli acquisti e minare la sostenibilità del
settore».
Le aziende propongono aumenti salariali in linea con l’inflazione prevista per il 2016-2018 e potenziamento del
welfare aziendale. «Le trattative si sono interrotte perché abbiamo trovato un muro di fronte a qualsiasi nostra proposta – nota Cobolli Gigli -. Vogliamo un contratto per i nostri collaboratori, ma veniamo da anni difficili».