La rivoluzione digitale spinge l’occupazione per le professioni Ict: in Italia sono 755mila gli occupati (12,2% in 6 anni). Ma secondo uno studio Censis – Confcooperative, aumentano anche i posti vacanti: non ancora coperte, per mancanza di personale formato o specializzato, 62.090 posizioni. La figura professionale più difficie da trovare è lo sviluppatore di applicazioni web: 23.398 i posti vacanti. Intanto a livello di occupazione complessiva l’Istat nel trimestre conta303mila occupati in più, grazie solo ai contratti a tempo determinato, calano gli indipendenti”.
“L’Istat registra il record storico di lavoratori precari: due milioni e 784 mila nel terzo trimestre dell’anno, mai così tanti dal 1992, inizio della rilevazione statistica. Eppure il governo si ferma ad un passo dall’introdurre un correttivo al decreto Poletti del 2014 che ancor più della riforma Fomero ha liberalizzato i contratti a termine. Allungandone la durata, a tre anni. I rinnovi possibili, a cinque. E togliendo per sempre pure la causale, lo scopo dell’assunzione, per limitare i contenziosi di lavoro. Un emendamento in realtà risulta depositato in commissione Bilancio della Camera, dov’è in discussione la manovra finanziaria per il 2018. La prima firmataria è Chiara Gribaudo, responsabile lavoro del Pd. E il testo propone di accorciare da 36 a 24 mesi la durata di un contratto a tempo determinato. Soluzione condivisa da tutti, nel partito di maggioranza e nell’esecutivo Gentiloni, fino a qualche giorno fa. Ora tornata in bilico, dopo la rinuncia dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia a scendere in campo, a fianco del Pd di Renzi”.